Bari, i cassonetti invadono le piste ciclabili: la denuncia dei cittadini che se la prendono con i commercianti "indisciplinati"

Cassonetti sulla pista del lungomare San Cataldo
Cassonetti sulla pista del lungomare San Cataldo
di Elga MONTANI
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Lunedì 31 Gennaio 2022, 08:42 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 14:21

Tramite il progetto Open Space la città di Bari si sta dotando di diversi chilometri di piste ciclabili light, ovvero un tipo di pista ciclabile presente sulla carreggiata, ma delimitata solo dalla segnaletica stradale e non da un cordolo che va a separare nettamente il percorso dei ciclisti o utenti di monopattini, da quello delle auto. Sono, sinteticamente, percorsi pedonali e ciclabili “tattici” in sola segnaletica, con costi e tempi di realizzazione ridotti. Ma le piste ciclabili light, fin dal loro esordio in città nel 2020, quando venne realizzata quella su corso Vittorio Emanuele, hanno portato con sé diverse problematiche e critiche, legate anche alla difficoltà di far comprendere l’utilità di tali percorsi ai baresi.

Il percorso a ostacoli


I cittadini, infatti, hanno ancora bisogno di essere educati a non utilizzare l’auto, ma il processo può sembrare un cane che si morde la coda, dato che se non ci sono servizi e infrastrutture adeguati difficilmente i cittadini possono imparare a non usare l’auto, ma se continuano ad usare l’auto la presenza di ciclabili a molti sembra “inutile”. Per coloro che, invece, provano ad utilizzare al massimo la mobilità sostenibile, ci si trova di fronte a diverse criticità. L’ultima denuncia in tal senso arriva dal lungomare di San Cataldo, dove è stata realizzata la ciclabile light nel luglio 2020. «Tutti i bidoni dei rifiuti, che dal primo giorno hanno invaso la ciclabile, adesso sono disposti in ordine proprio sulla ciclabile – scrive un cittadino – che, forse sfugge ai più, pur con tutti i suoi limiti ed errori progettuali, è esclusivamente riservata alle bici, in questo caso ad un solo senso di marcia».

E non è certo la prima denuncia in tal senso, in quanto anche su corso Vittorio Emanuele erano già state denunciate situazioni simili. Senza considerare che, troppo spesso, in quelle zone in cui la ciclabile passa rasente il parcheggio delle auto, non tutti gli automobilisti sono attenti a non invadere la corsia, senza considerare coloro che vanno direttamente a parcheggiarci sopra. 


In merito al problema dei cassonetti sulla corsia ciclabile a San Cataldo, l’assessore all’Ambiente del Comune di Bari, Pietro Petruzzelli spiega: «In quella zona c’è la raccolta differenziata porta a porta. Quelli non sono bidoni per la raccolta su strada, ma i carrellati che abbiamo dato alle attività commerciali. Purtroppo, le stesse attività a volte non li lasciano, come dovrebbero, sui posti auto, ma li posizionano sulla pista dedicata alle bici. Spesso si tratta di attività che non hanno posto per tenerli all’interno, mentre in alcuni casi quei carrellati sono fuori per essere svuotati da Amiu». «Il problema – aggiunge – penso sia legato al fatto che non si vogliono sottrarre posti auto alla gente, per cui alcuni vanno a posizionarli nella fascia di segnaletica obliqua zebrata, che si trova tra il posto auto e la corsia, mentre altri vanno proprio ad occupare la pista ciclabile. Da considerare, comunque, che quella è una zona 30 e, quindi, se anche le bici dovessero utilizzare la carreggiata, essendoci questo limite, non dovrebbe esserci pericolo, considerando anche che nel tratto immediatamente precedente vige il limite di 10 Km/h. Queste velocità contenute le abbiamo adottate in fase di progettazione proprio per favorire la presenza di pedoni e ciclisti». 
Ed in merito a quella che potrebbe essere una eventuale soluzione al problema, sottolinea: «Abbiamo provato già una volta a sensibilizzare le attività in tal senso. Per un periodo è andata bene, poi è ricominciato il problema. Proveremo a fare un’altra opera di sensibilizzazione, magari farò un giro delle attività della zona. Inoltre, chiederò agli operatori dell’Amiu di riposizionarli sui posti auto quando provvedono a svuotarli, nel caso in cui ci siano posti auto liberi». 
La denuncia fatta, quindi, per il momento potrebbe avere un riscontro, ed in merito Petruzzelli aggiunge: «Le denunce dei cittadini sono fondamentali, non è possibile avere occhi dappertutto. È solo un bene che ci siano persone così sensibili a determinati argomenti, per aiutarci a sistemare la città». Le prossime piste ciclabili light, come annunciato dall’assessore Galasso in sede di incontro con la costituenda Consulta della Mobilità, saranno quelle su via Quintino Sella e via De Rossi. Il cantiere dovrebbe partire a marzo, ma, anche qui, ci sono già stati alcuni appunti soprattutto per quanto riguarda via Quintino Sella, dove i baresi “amano” parcheggiare in doppia fila. Ma stando a quanto comunicato dall’assessore, in quella via la pista non sarà in sede propria, ma verrà realizzata all’interno della corsia dedicata agli autobus. In merito Galasso ha sottolineato: «La zona dove si parcheggia in doppia fila andrà probabilmente eliminata, stiamo lavorando per risolvere la situazione».
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