Nel pomeriggio di ieri, a Bitonto, i carabinieri della Stazione di Acquaviva delle Fonti hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa della misura della custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo pugliese, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico di tre soggetti, indagati per furti aggravati di autovetture.
L'indagine
Secondo l’impostazione accusatoria, gli indagati, T.G. 53enne, M.O. 48enne, S.V. 42enne, tutti di Bitonto, avrebbero consumato, in concorso tra loro, dieci furti e due tentati furti di autovetture parcheggiate nella pubblica via, nel centro abitato di Acquaviva delle Fonti e, in un’occasione, a Castellana Grotte.
I provvedimenti scaturiscono da un’indagine avviata nel mese di aprile scorso - a seguito della denuncia del furto di un veicolo presentata dalla proprietaria alla Stazione Carabinieri di Acquaviva delle Fonti - e condotta dai militari fino al mese di settembre.
Grazie a mirati servizi di osservazione, supportati da attività tecnica di geolocalizzazione, i Carabinieri hanno quindi indentificato l’utilizzatore del veicolo e i suoi complici, ricostruendo tutti i loro spostamenti e il “modus operandi”, anche grazie alle varie immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza presenti nelle aree in cui sono state asportate le autovetture. Nel corso delle indagini, il 16 settembre scorso, tutti e tre gli indagati erano stati già arrestati dai militari di Acquaviva delle Fonti, in flagranza di reato, perché sorpresi, subito dopo aver asportato una macchina a Gioia del Colle.
In quella circostanza, due degli indagati avevano tentato la fuga a bordo del veicolo rubato e furono inseguiti per oltre 40 chilometri, fino a raggiungere la S.P. 90 “Sannicandro-Bitetto” dove, a causa della forte velocità, avevano perso il controllo del mezzo, andandosi a schiantare contro un albero di ulivo dislocato lungo ciglio stradale. Il terzo complice, con funzioni di palo, era stato sorpreso a bordo dell’utilitaria nera utilizzata per i colpi. I tre soggetti, due dei quali gravati da recidive specifiche, sono stati associati presso la Casa Circondariale di Foggia.