Il car sharing a Bari non parte con il piede giusto. Al bando pubblicato dall’amministrazione comunale hanno partecipato solo cinque aziende, e dalle risultanze della commissione tecnica solo quattro sono finite in graduatoria. Ma soprattutto, solo due di loro hanno presentato una proposta che prevedesse sia la possibilità di avere auto in sharing che scooter. In questo modo, se dovessero essere accettate tutte le proposte presentate, in seguito alla verifica definitiva dei requisiti delle aziende stesse, la flotta di auto a disposizione per il noleggio sarebbe ben lontana dalla cifra massima prevista dal bando, e fissata a 200 vetture. Infatti, solo due sono le aziende che hanno presentato una proposta che comprendesse anche le auto, ma una di esse ha messo il numero minimo previsto ovvero 30 e l’altra non si è scostata di molto con una proposta che prevede una flotta di 50 auto.
La graduatoria
La graduatoria formulata dagli uffici, ad oggi, vede al primo posto, con un punteggio pari a 50,8, l’azienda Pikyrent srl, la cui proposta prevede in totale 150 mezzi, di cui 50 auto e 100 scooter.
Le richieste del bando
Da bando, come detto sopra, la flotta prevista per il car sharing e lo scooter sharing avrebbe potuto essere composta da un massimo di 200 auto e un massimo di 300 scooter, gestiti al massimo da sei diverse società. Ogni società poteva presentare una proposta che prevedesse solo il car sharing, solo lo scooter sharing o entrambi, ma comunque le proposte non potevano prevedere un numero minimo di mezzi pari a 30 per le auto e 50 per gli scooter. Dalle proposte ammesse si evince che, al momento, il servizio se e quando partirà, avrà un parco mezzi relativo alle auto relativamente ridotto dato che le proposte così formulate parlano solo di 80 autovetture. Le aziende che hanno presentato domanda sembrano aver voluto puntare molto di più sugli scooter, forse memori di quanto accaduto con la precedente esperienza del car sharing in città. L’obiettivo del Comune di Bari, con questa manifestazione di interesse, era quello di proseguire il successo ottenuto dallo sharing dei monopattini. Soprattutto, considerati «gli effetti positivi di riduzione dell’inquinamento atmosferico e di traffico veicolare constatati a seguito dello sviluppo delle attività di sharing a flusso libero in altri comuni del territorio nazionale e alla luce dei risultati conseguiti nelle precedenti sperimentazioni».
Nella stessa comunicazione che anticipava la pubblicazione dello stesso avviso, in qualche modo, si tendeva ad essere ottimisti e si poteva leggere che il numero massimo di veicoli previsto poteva «essere incrementato su richiesta dell’Amministrazione Comunale ove pervengano un maggiore numero di richieste da parte degli operatori interessati oppure all’esito del monitoraggio dei report data delle attività di sharing già autorizzate». Ricordiamo che i veicoli impiegati nel car sharing, sempre in base a quanto previsto dall’avviso pubblico, potranno essere solo delle seguenti tipologie: elettrici, ibridi, alimentati a metano, a Gpl, a benzina Euro 6 e successivi, alimentati a gasolio ma le cui emissioni relative alla sola massa di particolato risultino non superiori al limite di emissione Euro 6. Mentre per quanto riguarda gli scooter si parlava di veicoli ad alimentazione esclusivamente elettrica. Quando partirà il servizio, potranno sostare gratuitamente sulle strisce blu.