L'ex Manifattura verso la svolta, tra Porta Futuro 2, Cnr e nuova caserma

L'ex Manifattura verso la svolta, tra Porta Futuro 2, Cnr e nuova caserma
di Elga MONTANI
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Lunedì 15 Novembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18:07

Il futuro dell’ex Manifattura Tabacchi di Bari non è fatto solo di Cnr. Oltre al più innovativo centro di ricerca del Mediterraneo, la struttura a breve ospiterà una nuova caserma dei carabinieri e Porta Futuro 2. Senza considerare il già presente sportello Porta Futuro, e il mercato rionale. Da rudere abbandonato per anni, l’ex Manifattura, struttura che svetta nel mezzo del quartiere Libertà, dovrebbe presto diventare centro nevralgico della zona e punto di riferimento per la cittadinanza. Porta Futuro 2, il cui cantiere è partito ormai da circa quattro anni, punta ad essere un incubatore di innovazione sociale dedicato ai giovani.

Porta Futuro 2


A differenza di Porta Futuro, aperto ormai dal 2015, che può essere definito un Job Centre di nuova generazione dedicato all’accoglienza, la formazione e l’orientamento, Porta Futuro 2 sarà uno sportello tramite il quale reperire informazioni sulle opportunità da cogliere nell’ambito dello start up di impresa e dell’innovazione. Porta Futuro, presente al primo piano dell’immobile, si sviluppa su 500 metri quadri, mentre Porta Futuro 2 dovrebbe svilupparsi su due piani, per una superficie totale di duemila e cinquecento metri quadri.

I lavori dovevano essere terminati da tempo, ma ad oggi non si hanno date certe di apertura della struttura.

La caserma dei carabinieri

Insieme a Porta Futuro 2, è attualmente attivo il cantiere per la caserma dei carabinieri. In questo caso i lavori sono partiti nel gennaio scorso, e in seguito ad un sopralluogo effettuato a settembre si è parlato di chiusura del cantiere ad aprile del 2022. In questo caso i lavori erano stati bloccati da alcuni imprevisti in corso d’opera, legati da una parte alla necessità di spostare alcune delle linee elettriche e dei sottoservizi di Enel, dall’altro dalla necessità di affrontare alcuni aspetti strutturali emersi in fase di progettazione che comportavano la necessità di eseguire dei soppalchi all’interno dell’immobile, nonché rinforzi strutturali correlati alle aperture, occorrenti per garantire funzionalità alla nuova destinazione degli ambienti. Il progetto della caserma, che ha visto un investimento pari a 1 milione e 200 mila euro, rientra nel più ampio appalto dei lavori per l’esecuzione di Porta Futuro 2. Quest’ultimo, invece, rientra a sua volta nel progetto finanziato dalla Regione che ha visto la nascita di Porta Futuro e che prevedeva un investimento di 4 milioni e 500 mila euro. Il tutto, a sua volta, rientra nel più ampio progetto di riqualificazione totale di un immobile che risale agli anni Venti del Novecento, e che era stato oggetto di un concorso di idee avviato dal Fondo immobiliare Invimit con il Comune di Bari. Un progetto che dovrebbe prevedere anche punti ristoro e street food, con corti interne convertite in passages a servizio dell’area destinata alla ristorazione, coperte da un sistema a vetri con tessere fotovoltaiche, distanziato dalle facciate per garantire ventilazione ed efficienza energetica dell’edificio. Oltre ad un nuovo giardino su via Ravanas, ridisegnato per accogliere una nuova arena, nuove piantumazioni (bagolari), con una superficie in stabilizzato e 400 sedie da disporre secondo l’uso, per teatro, musica, danza e cinema.

Arriva il Cnr

Il tutto a servizio di quel che sarà proprio il Cnr, che ospiterà 11 istituti e circa 700 ricercatori, e per realizzare il quale è stato da poco presentato un progetto per ottenere fondi dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In questo modo sarà possibile realizzare non solo la ristrutturazione degli edifici che ospiteranno i laboratori, ma anche di acquistare macchinari di ultima generazione che renderanno Bari capitale della ricerca nel sud Italia, in quanto città che ospita un centro all’avanguardia. Considerando che i lavori di Porta Futuro 2 dovrebbero essere terminati a breve (qualche tempo fa il sindaco parlava di apertura al termine dell’emergenza sanitaria), la caserma dei carabinieri, salvo altri intoppi, dovrebbe essere pronta per il 2022, e se i fondi del Pnrr dovessero arrivare il CNR potrebbe essere pronto al massimo per il 2025, entro quattro anni si potrebbe dire addio ad un rudere, e accogliere una struttura storica rimessa a nuovo.

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