Attesa troppo lunga, sfonda il vetro con un pugno e tenta di aggredire il medico del Pronto Soccorso. Il dg Migliore: tolleranza zero

Attesa troppo lunga, sfonda il vetro con un pugno e tenta di aggredire il medico del Pronto Soccorso. Il dg Migliore: tolleranza zero
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Giovedì 16 Marzo 2023, 09:34 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 20:09

Ha sfondato il vetro della porta dell’ambulatorio del medico e ha cercato di aggredire l’operatore sanitario ma la guardia giurata presente ha evitato il contatto. Un nuovo tentativo di aggressione ad un medico è avvenuto la notte scorsa al pediatrico Giovanni XXIII di Bari: secondo una prima ricostruzione, il tentativo di aggressione è avvenuto nei locali del pronto soccorso, dove l’uomo aveva portato suo figlio che accusava un malore.

La lunga attesa

Il papà del bambino si sarebbe infuriato per la lunga attesa e in uno scatto di rabbia avrebbe provato a aggredire il medico.

A quel punto è intervenuta la guardia giurata ma l’uomo non avrebbe desistito e con un pugno ha sfondato la vetrata dell’ingresso dell’ambulatorio. L’uomo ha riportato ferite, mentre il medico, secondo quanto riferisce l’ospedale, non avrebbe subito violenze grazie alla guardia giurata.

L'emergenza

«Tolleranza zero nei confronti degli episodi di violenza all'interno dei luoghi di cura, a maggior ragione se si tratta di strutture dedicate ai bambini. Il giovane medico aveva deciso di iniziare il suo percorso professionale, era stato assunto per il pronto soccorso dell'ospedale pediatrico e non possiamo tollerare che i professionisti della sanità, i medici e chiunque dedichi la propria vita professionale all'assistenza dei più fragili sia oggetto di minacce o ancora peggio di violenza». Lo dichiara il direttore generale dell'azienda ospedaliero-universitaria policlinico di Bari-Giovanni XXIII, Giovanni Migliore, dopo l'aggressione subita la scorsa notte da un medico nel pronto soccorso dell'ospedale pediatrico di Bari. Per Migliore, questi episodi «mettono a repentaglio non solo l'incolumità degli operatori» ma anche «la continuità delle cure e mettono in discussione il poter assicurare assistenza nelle aree di emergenza. Noi denunceremo».

L'Ordine dei medici

Sull'«ennesimo caso di violenza negli ospedali italiani, avvenuto la scorsa notte nel capoluogo pugliese, interviene il presidente dell'Ordine dei medici di Bari, Filippo Anelli, esprimendo la propria solidarietà ai colleghi e denunciando come "la carenza drammatica di personale non fa che aumentare il rischio di conflittualità. Inoltre - afferma - oltre alla presenza delle Forze dell'ordine, all'interno dei pronto soccorso serve un modello di accoglienza del cittadino, con personale dedicato che dialoghi e informi i familiari".

Secondo i dati di un sondaggio lanciato online da 'Agapantò, il Gruppo Donne medico dell'Ordine di Bari - riferisce una nota - il 35,5% degli operatori aggrediti cerca di svolgere il proprio lavoro con un approccio più 'distaccatò. E la maggioranza dei medici (52%) non si sente sicuro sul luogo di lavoro. "Non possiamo che condannare fermamente l'aggressione. Dobbiamo però anche operare - continua Anelli - affinché il sistema diventi più efficiente". "La sofferenza, l'ansia e la preoccupazione sono una miscela esplosiva che, se non ben gestita, può portare alla violenza. Anche questo, il tempo del dialogo dedicato ai cittadini, è tempo di cura". "Inoltre, urge monitorare gli episodi di violenza nella nostra regione ed esaminare le cause che l'hanno determinata, per mettere in atto efficaci misure di prevenzione. Per questo abbiamo chiesto all'assessore l'istituzione di un Osservatorio regionale sulla violenza ai danni degli operatori sanitari", conclude Anelli.

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