Bari, ok al Piano del commercio. Obiettivo: tutela dei più piccoli e incentivi alle imprese. Cosa prevede il documento

Shopping a Bari
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di Enrico FILOTICO
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Giovedì 3 Febbraio 2022, 08:29 - Ultimo aggiornamento: 10:46

È stato approvato ieri in giunta comunale il nuovo Documento strategico del commercio. Un strumento amministrativo fortemente voluto dall'assessora Carla Palone: «Questo documento è il risultato di un lungo lavoro portato avanti con le associazioni di categoria e con i territori - ha spiegato Palone -. La città di Bari da tempo attendeva di dotarsi di un documento strategico che raccontasse di fatto la storia del commercio barese, come è cambiato in questi anni e come può e deve evolversi per andare incontro alle nuove esigenze della città, dei suoi residenti, dei consumatori, dei nuovi contesti, sociali e urbanistici, anch'essi cambiati nel tempo».

Cosa prevede

L'obiettivo del documento è quello di garantire il rispetto delle esigenze dei consumatori oltre ad assicurare garanzie di concorrenzialità tra le diverse attività, tenendo sempre in considerazione la dimensione dei negozi tutelando i più piccoli.
L'ufficio dell'assessorato ha cercato poi di garantire una presenza diffusa e qualificata del servizio commerciale di prossimità, oltre a promuovere l'equilibrato sviluppo delle strutture di vendita più grandi nelle diverse aree del territorio comunale. Tra gli obiettivi anche quello di tutelare le piccole e medie strutture già esistenti, stante il loro grado di radicamento sul territorio comunale ed il ruolo svolto.

Le modifiche che l'amministrazione intende apportare comunque devono preservare i posti di lavoro, considerato soprattutto il momento storico che vive la città colpita da diverse vertenze sindacali. «Abbiamo analizzato a fondo la situazione esistente cercando di valutare i punti di forza e di debolezza di ciascun quartiere continua l'assessora -. Sulla base di questi risultati abbiamo tarato una programmazione di sviluppo che si concentra sugli incentivi alle attività commerciali, esistenti e in apertura, ma inquadrate nell'ambito di uno sviluppo della zona di insediamento che tenga conto della densità demografica, dei flussi di mobilità, degli altri attrattori presenti e dell'identità commerciale e sociale da definire. In alcuni casi in questi anni abbiamo assistito a situazioni di insediamenti spontanei di attività commerciali che, accompagnati da politiche di riqualificazione dello spazio pubblico promosse dall'amministrazione comunale, hanno determinato una nuova struttura e identità della zona».


Le scelte strategiche generali definite nel Dsc discendono dal programma per il rilancio dell'economia urbana denominato D_Bari, sviluppato con l'obiettivo di favorire la nascita di nuove realtà imprenditoriali e consolidare le attività economiche esistenti attuando un processo partecipativo, da sviluppare nei cinque municipi, mirato a valorizzare le vocazioni territoriali e a generare nuove idee e progetti secondo un modello bottom up.


Gli interventi più importanti sono stati applicati sul regolamento comunale per le attività di somministrazione di alimenti e bevande.

Si è deciso di superare la vecchia impostazione della pianificazione numerica, la programmazione dei pubblici esercizi si apre ad obiettivi di promozione, concorrenza e di «utilità sociale» da rendere al consumatore e, più in generale, all'intero sistema dell'economia urbana. Gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, infatti, hanno un ruolo fondamentale per il mantenimento della vivibilità della città e delle aree in cui sono inseriti, tale da generare impatti ambientali positivi o negativi a seconda del numero di bar, ristoranti o pizzerie che si possono trovare nella stessa area.

Ovviamente l'optimum si ottiene bilanciando la presenza delle attività con estensione e densità abitativa dei quartieri. Il nuovo regolamento è teso perciò ad assicurare da un lato indirizzi finalizzati al divieto o limitazione all'apertura di nuovi esercizi, sulla base di parametri oggettivi quali la sostenibilità ambientale, sociale, di viabilità e di sicurezza. Dall'altro lato però si immagina l'individuazione di nuovi criteri qualitativi che perseguano l'obiettivo di qualificare l'offerta di somministrazione con fattori di qualità dei locali, delle strutture e della relativa gestione.
«In altri casi questo fenomeno è stato indotto da azioni amministrative come bandi di concessione, collaborazioni con altri enti e istituzionali, organizzazione di eventi o attività promozionali ha concluso l'assessora Palone -. In questi anni, poi, la pandemia e la crisi generata, che ancora stenta a terminare, ha modificato ancora lo scenario commerciale della città imponendoci una nuova riflessione che, attraverso questo documento che a breve sarà sottoposto al vaglio del Consiglio comunale, ci vede impegnati nella definizione di un nuovo piano di incentivi e misure che da un lato aprirà nuovi scenari commerciali in alcune aree della città, dall'altro punterà a consolidare le attività storiche e caratteristiche di Bari, che possono rappresentare la trama di un'offerta non più solo commerciale ma anche turistica».
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