Il bambino di 9 anni morto impiccato: la Procura indaga per istigazione al suicidio. A ritrovare il corpo senza vita la madre medico

Il bambino di 9 anni morto impiccato: la Procura indaga per istigazione al suicidio. A ritrovare il corpo senza vita la madre medico
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Lunedì 25 Gennaio 2021, 18:41 - Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio, 12:59

La Procura di Bari ha formalmente aperto un fascicolo per istigazione al suicidio contro ignoti per la morte del bambino di 9 anni trovato ieri pomeriggio impiccato nella sua casa di Bari. L'ipotesi di reato formalizzata dai magistrati è un atto dovuto per disporre i necessari accertamenti tecnici sulla morte del piccolo, trovato dalla madre, medico, impiccato all'appendiabiti con una cordicella. A quanto si apprende, da una prima verifica informale sui dispositivi elettronici non emergerebbero elementi che possano collegare l'episodio a giochi on line o ai social network. Nelle prossime ore sarà conferito al medico legale Antonio De Donno l'incarico per l'autopsia. 

Le indagini sono coordinate dal procuratore facente funzione Roberto Rossi insieme alla pm Angela Maria Morea. Le testimonianze raccolte descrivono un «bambino tranquillo e sereno» e gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi, anche quella che si sia trattato di un tragico incidente. La madre ha prestato al piccolo i primi soccorsi, in attesa dell'arrivo del 118, ma i tentativi di rianimare il bambino si sono rivelati inutili.

Subito la Procura, sospettando che potesse trattarsi di un gioco online, come avvenuto qualche giorno fa a Palermo, ha disposto il sequestro della playstation e di due telefoni, della madre e della sorella adolescente del bambino. L'incarico al consulente per le verifiche tecniche sui dispositivi elettronici è stato affidato già ieri sera e si è ancora in attesa dell'esito, anche se informalmente è emerso che non vi siano collegamenti con chat o social network. L'autopsia dovrà accertare, con le cause della morte, se vi siano segni - oltre a quello già evidente sul collo - che aiutino a ricostruire la dinamica dell'accaduto.

La tragedia ha sconvolto il quartiere San Girolamo del capoluogo pugliese, dove il bambino risiedeva.

Sul posto, ieri, dopo l'allarme dato dai genitori sono accorsi gli agenti delle Volanti, della Squadra mobile e della Polizia scientifica, incaricati ora di ricostruire gli ultimi minuti di vita del bambino.

«Al momento non abbiamo elementi che colleghino questo episodio a giochi online, ma sicuramente c'è un problema con questi giochi che stanno circolando, da tempo ormai» ha detto all'Ansa, ieri, il procuratore minorile di Bari Ferruccio De Salvatore, interpellato sul caso per il quale procedono entrambe le Procure, ordinaria e dei minori. «Fino a questo momento non ci sono evidenze che questo fatto sia legato a un gioco», ha riadito il procuratore il quale, però, ha voluto invitare tutti alla riflessione su «questi giochi, prima il Blue whale, poi Momo e adesso Tik Tok, che possono essere molto rischiosi. Noi dobbiamo tener conto che con riferimento a determinate fasce di età lo spirito di emulazione è molto forte». «Il problema c'è ed è stato esasperato dalla pandemia - ha aggiunto ancora de Salvatore - perché molti giovani, soprattutto adolescenti, si sono rinchiusi in se stessi e sono diventati aggressivi con se stessi e gli altri. Sono aumentati i casi di cutting, cioè il taglio degli arti con lamette, e i tentativi di suicidi che coinvolgono fasce d'età sempre più basse». 

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