Bambina di 11 anni in coma etilico, la Procura apre un fascicolo. Moige: troppi gestori vendono alcol ai minori

Bambina di 11 anni in coma etilico, la Procura apre un fascicolo. Moige: troppi gestori vendono alcol ai minori
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Lunedì 16 Gennaio 2023, 13:11 - Ultimo aggiornamento: 13:12

La procura dei minori ha aperto un fascicolo per capirne di più su una ragazzina di 11 anni di Putignano (Bari) in coma etilico e finita in ospedale per un abuso di alcol nei giorni scorsi. Non si placano le polemiche a Putignano dopo il grave episodio di domenica scorsa che ha visto finire una 11enne in coma etilico dopo aver bevuto super alcolici durante una festa con coetanei.

Verifiche anche dal Comune

Verifiche su chi ha venduto al gruppo di ragazzini i superalcolici verranno svolti anche dall'amministrazione comunale putignanese. A riferirlo la sindaca Luciana Laera. «Faremo dice la prima cittadina - delle verifiche sulla vicenda per ricostruire quanto accaduto e capire se corrisponde a vero che le bevande sarebbero state vendute da un supermercato a minorenni. Sentirò anche i carabinieri e la polizia di Stato per capire come poterci coordinare per dei controlli più capillari nei prossimi giorni che qui sono di festa perché inizia il Carnevale.

Vogliamo evitare che giorni di festa si trasformino in pretesto».

Ad allertare il 118, a tarda notte, era stata una 13enne, amica dell'11enne. Erano entrambe ad una festa con altri ragazzini nell'abitazione lasciata a disposizione dei genitori di uno dei partecipanti (che non potevano certo immaginare dell'uso di alcol) quando ad un certo punto una delle adolescenti si è sentita male ed ha perso i sensi. All'arrivo dei sanitari nell'abitazione la ragazza era distesa a terra e non dava segni di vita. La piccolina è stata stabilizzata sul posto e poi trasportata a sirene spiegate all'ospedale Santa Maria degli Angeli dove è stata ospedalizzata e sottoposta ad un primo trattamento prima di essere trasferita all'ospedale di Altamura. La Asl di Bari proprio ieri ha fatto sapere che la ragazza ora sta bene ed è stata dimessa dopo un periodo di ricovero di qualche giorno in Pediatria dove i sanitari hanno effettuato tutte le verifiche del caso per scongiurare danni permanenti a causa dell'alcol. Per fortuna non ci saranno problemi futuri per la ragazzina. I carabinieri hanno allertato, nell'immediatezza del fatto, anche il giudice di turno del Tribunale dei minori.

Moige: i gestori continuano a vendere ai minori

«Dalla nostra ultima indagine 'Venduti ai minorì, realizzata con l'Istituto Piepoli è emerso che al 39% dei minori intervistati non è mai capitato che venisse loro rifiutata la vendita di alcolici per la loro età, anche quando era più che evidente che non avessero compiuto 18 anni. A peggiorare il quadro, il 22% ha dichiarato che i gestori hanno continuato a vendere loro degli alcolici, nonostante fossero già visibilmente brilli. - commenta Antonio Affinita, Direttore Generale del Moige - La legge vieta l'accesso a questo tipo di sostanze ai minori di 18 anni. Ciononostante, il 57% degli intervistati, che, torniamo a ricordarlo, sono tutti minori, dichiara che non è stata verificata la loro età. Un malcostume che dilaga in tutto il Paese, ma che si fa sentire in modo maggiore nelle Regioni del Sud Italia, che porta a episodi come quello di Putignano».

Studi dimostrano che - ricorda il Moige - chi inizia a bere prima dei 16 anni ha un rischio maggiore di diventare alcolista rispetto a chi inizia dopo i 21 anni. Altro dato allarmante, il 13,4% dei ricoverati per intossicazione alcolica ha meno di 14 anni, mentre l'1% degli alcoldipendenti ha meno di 20 anni. «Quanto è successo è colpa non solo dei venditori, ma della società intera, di tutti noi, che stiamo fallendo come educatori nell'insegnare ai nostri figli il rispetto dei divieti e ad evitare situazioni che costituiscono un rischio, dei media, che continuano a presentare questi comportamenti come qualcosa che rende socialmente accettabile, anche in format pensati ai minori, ma anche di chi dovrebbe fare i dovuti controlli, per evitare che si verifichino ancora episodi di questo genere» conclude Affinita.

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