Baby gang aggredisce tre ragazzi in centro. Cresce l'allarme per il secondo episodio in due giorni

Baby gang aggredisce tre ragazzi in centro. Cresce l'allarme per il secondo episodio in due giorni
di Nicola MICCIONE
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Lunedì 5 Giugno 2023, 20:57 - Ultimo aggiornamento: 6 Giugno, 09:53

Risse e aggressioni: dopo il 18enne preso a pugni sabato sera, ecco un altro episodio avvenuto domenica, narrato dalle voci di testimoni e confermato dalla Questura di Bari, a cui la seconda aggressione in ventiquattrore è stata segnalata, ma non ancora denunciata. Erano da poco trascorse le 21, quando tre giovani, che al momento dell’accaduto stavano passeggiando nel centro della loro città in una normale serata del weekend, sarebbero stati picchiati da alcuni coetanei. 

Il pestaggio in centro


A chi li ha soccorsi, hanno raccontato di non averli mai incontrati prima: il gruppo di ragazzini li ha accerchiati senza conoscerli e li ha pestati, in corso Vittorio Emanuele, una delle zone più frequentate del passeggio serale.

Dai racconti dei tre giovani, sembra che il gruppo di giovani delinquenti sia passato dalle parole minacciose ai fatti senza pensarci due volte e senza alcun motivo in una nuova aggressione immotivata da parte di una baby gang. Un pestaggio in piena regola e in pieno centro: i tre giovani, per fortuna, hanno riportato solo lievi escoriazioni che non hanno richiesto medicazioni. Agli agenti delle Volanti hanno raccontato di non sapere le motivazioni del gesto: i ragazzi non si conoscevano e apparentemente non vi sarebbe alcuna spiegazione o contenzioso per l’aggressione. In attesa della denuncia - i giovani hanno 90 giorni per farla, in caso contrario, gli inquirenti, con la legge Cartabia, non possono più agire d’ufficio, ma solo dopo una querela - gli agenti sono al lavoro per accertare la dinamica dei fatti di un’aggressione fulminea, scattata senza un reale motivo, priva di movente, soltanto per la voglia di sfogarsi, e si affideranno anche alle immagini delle telecamere di videosorveglianza in zona che potrebbero aver inquadrato i presunti aggressori per poterli identificare, riprendendo così anche la violenza. 


La seconda in appena ventiquattrore: il primo episodio si è verificato sabato sera. Stesso modus operandi da parte della baby gang (forse la stessa?) con un corollario di minacce, aggressioni e colpi proibiti. A farne le spese un 18enne di Palese, quartiere a nord di Bari: a lui è bastato incrociare uno sguardo per scatenare una reazione assurda. «Ehi, che c... guardi?». Scusa? «Che c... guardi» ha insistito quel ragazzo in via Dante, ad angolo con via Sparano, in pieno centro, intorno alle 21, assieme ad alcuni suoi amici. Niente, il giovane non stava guardando niente. Era a passeggio in compagnia di suo fratello, peraltro minorenne, e il suo sguardo si è posato su quel giovane soltanto di sfuggita. E per quell’incrocio casuale il 18enne ha rimediato anche un pugno in pieno volto, prima di essere soccorso dai propri genitori e trasportato al pronto soccorso del Policlinico di Bari. Quelle percosse, fra l’indifferenza dei passanti, hanno lasciato il segno: un labbro spaccato e vistosi ematomi, che gli sono valsi una prognosi di 5 giorni così come riportata nel referto stilato dagli operatori del 118.

La fuga a piedi

I giovani malviventi, «circa una ventina di ragazzini» secondo alcune testimonianze, sono fuggiti a piedi, mentre l’aggressione, forse “colpa” di uno sguardo di troppo è stato regolarmente denunciato agli agenti delle Volanti della Questura di Bari che ora stanno cercando di ricostruire la vicenda visionando anche i filmati delle telecamere del centro in modo da risalire all’esatta dinamica dei fatti. La mamma del 18enne aggredito, intanto, su Facebook, ha invitato il sindaco Antonio Decaro «di mettere in sicurezza la zona» perché «è una mamma che te lo chiede». E ha invocato anche più controlli mirati da parte delle forze dell’ordine. Il timore, infatti, è che i colpi della baby gang, prodotti da una cattiveria inaudita e priva di ogni fondamento, non siano terminati qui. Intanto, se le indagini proseguono, ma ancora non si conoscono i nomi e volti dei componenti della banda, cresce l’allarme e la preoccupazione tra le famiglie degli adolescenti che chiedono di intervenire con la massima urgenza per contrastare quella che a tutti gli effetti è definita come una vera emergenza. 

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