Autismo, oltre 800 casi ma scuole impreparate: Decaro scrive al ministro

Soltanto nel 2021 altre 109 nuove diagnosi

Autismo, oltre 800 casi ma scuole impreparate
Autismo, ​oltre 800 casi ma scuole impreparate
di Adalisa MEI
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Giovedì 20 Ottobre 2022, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 14:36

Ha suscitato clamore il caso di Maria Grazia, la mamma di Jacopo, 17 anni, affetto da una forma non verbale dello spettro autistico. Ha ritirato il figlio dal suo istituto di Bari dopo che erano stati cambiati 17 insegnanti di sostegno. Il caso è stato affrontato martedì scorso anche dalle Iene. Le famiglie dei bimbi autistici non solo denunciano la mancanza di continuità nella presenza dei docenti di sostegno, ma anche l'assenza di specializzazione degli insegnanti nell'affrontare alunni autistici.

Il sindaco Antonio Decaro ha deciso di intervenire in prima persone e ha inviato una lettera al ministero dell'Istruzione chiedendo, anche in veste di presidente dell'Anci, che venga prevista una specializzazione per i docenti che si occupano dello spettro autistico. Il problema coinvolge numerose famiglie baresi: le diagnosi crescono di giorno in giorno. Nel 2021 la neuropsichiatria infantile di Bari ha diagnosticato 109 casi e la popolazione scolastica conta 800 ragazzi. Parlano di scarsa inclusione, di poca professionalità, di mancanza di continuità e di situazioni alcune volte paradossali i genitori del Mito di Efesto Aps, associazione di famiglie con autismo e altre disabilità.

Le esperienze

Una storia particolare la raccontano per esempio Franco e Camila, genitori di Giorgio, che frequenta le scuole elementari di Modugno. «All'asilo abbiamo avuto una ottima esperienza.

La maestra di sostegno, pur non essendo specializzata, era amorevole. Bisogna infatti dire a gran voce che con i nostri figli percepiscono l'amore e subiscono moltissimo la mancanza di empatia. Prima delle specializzazione quindi ci vuole il cuore. I problemi - raccontano ancora i due genitori- sono cominciati con le scuole elementari. Sono stati anni drammatici. Non è esistita una continuità: mio figlio Giorgio ha cambiato cinque insegnanti in un anno. Vedere quello che accade nelle scuole dei nostri figli fa male».

Si commuove anche Luigi, il papà di Francesco. «Ho pianto a rivedere il servizio delle Iene - spiega-. Ho rivissuto la mia vita. Io purtroppo ho dovuto difendermi legalmente: mio figlio non ha mai avuto un vero e proprio insegnante di sostegno. Ogni anno è un terno a lotto. Sembrano le cose fatte all'italiana: ci si adatta. Ci si improvvisa professori di sostegno. Ma quando si parla di autismo conta sapere come intervenire nei momenti di frustrazione dei ragazzi. Sono stato chiamato diverse volte dalla scuola perché sono stati incapaci di gestirlo». Ha una voce fuori dal coro Dominga Carmosino, mamma di Francesco, la cui esperienza scolastica del figlio invece «è molto positiva».

Come lei stesso racconta: «Nonostante alcune figure non sono state particolarmente professionali hanno sempre trattato Francesco con amorevolezza. Si è sempre creata inclusione nella classe con i compagni. Alle elementari mio figlio è stato affiancato da una maestra molto qualificata e grazie a lei con la collaborazione dell'educatrice, mio figlio ha fatto tantissimi progressi. E lo stesso vale per la scuola media. Sono molto serena a mandarlo a scuola. Certo non sono tutti fortunati. C'è un grande bisogno di professionisti specializzati - racconta ancora la mamma - altrimenti il lavoro che noi facciamo a casa va perso. E si creano solo danni». La mamma di Francesco precisa però: «È peccato fare di tutta l'erba un fascio. Mio figlio frequenta la scuola media statale Massari Galilei. Non sono mai stata chiamata a casa per problemi di mio figlio. C'è una grande inclusione e mio figlio è ben integrato con i compagni. Ma ripeto si tratta di un caso eccezionale».

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