Appalti truccati: domiciliari per Vitto, sindaco di Polignano e presidente Anci. Nei guai dirigenti comunali e imprenditori. I nomi

Appalti truccati: domiciliari per Vitto, sindaco di Polignano e presidente Anci. Nei guai dirigenti comunali e imprenditori. I nomi
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Giovedì 21 Aprile 2022, 08:23 - Ultimo aggiornamento: 22 Aprile, 11:16

C'è anche Domenico Vitto, sindaco di Polignano a Mare e presidente di Anci Puglia, tra gli arrestati dell'operazione della Finanza sugli appalti truccati. Gli uomini della compagnia di Monopoli hanno eseguito in queste ore le misure cautelari dell'ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Bari. Dieci le persone coinvolte per ipotesi di reati contro la pubblica amministrazione, ma sono in tutto 24 le persone finite nell'inchiesta.

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Coinvolti dirigenti comunali e imprenditori

L'operazione è stata battezzata "Amici miei".

Per il sindaco Vitto sono scattati i domiciliari. La stessa misura riguarda Salvatore Colella, vicesindaco con delega ai Lavori pubblici, e i dirigenti e funzionari comunali Nicola Cicala, Pasquale Teofilo e Raffaele Lassandro. Misure interdittive (divieto di contrarre rapporti con la pubblica amministrazione) sono state, invece, notificate agli imprenditori Nicola Narracci, Hibro Hibroj, Sergio Giazzi, Vito Dentico e Vito Lo Franco. A politici, dirigenti e imprenditori viene contestato il concorso in “una molteplicità di reati contro la pubblica amministrazione e contro la fede pubblica: dalla turbata libertà degli incanti in forma aggravata, alla turbativa del procedimento di scelta del contraente nei pubblici appalti, da plurimi falsi ideologici in atti pubblici, a fatti di peculato, di rivelazione del segreto d’ufficio, di omissione atti d’ufficio e di sub-appalto illecito”. L'indagine è coordinata dal pm Michele Ruggiero. 

​La scalata di Vitto: da consigliere comunale alla rielezione a sindaco 

In politica dal 2004 Vitto ha iniziato la sua carriera politica come consigliere comunale nel Comune di Polignano eletto nelle liste della Margherita. Nello stesso anno, sempre con la Margherita, fu eletto al Consiglio provinciale di Bari assumendo la carica di assessore provinciale nel 2006. Vitto fu riconfermato in Consiglio comunale a Polignano a Mare nel 2007, completando il mandato sino al 2012. In quegli anni arriva l'adesione al Partito Democratico. Il 10 maggio 2012 arriva l'elezione a sindaco di Polignano. Vitto viene confermato nel quinquennio successivo, sempre sostenuto da una coalizione di centrosinistra. Negli ultimi anni la scalata ai vertici di Anci Puglia con l'elezione alla presidenza raccogliendo il testimone da Luigi Perrone.

Gli appalti nel mirino

Le attività contestate riguardano, si legge nella nota della Procura, «una serie di condotte concorsuali finalizzate alla turbativa di ben  9 procedure di gara relative al periodo 2020/2021 e per le quali sono emerse tecniche collusive collaudate, con adattamento e taratura dei bandi di gara, prima ancora della loro pubblicazione, sugli operatori economici collegati agli indagati o soggetti loro vicini. In taluni casi si è assistito all’alterazione della procedura del sorteggio pubblico stabilito nella gara ad evidenza pubblica, in realtà mai avvenuta, con l’intento di escludere gli operatori economici provenienti da altre località del territorio nazionale e, quindi, al di fuori della sfera d’influenza delle figure politico-istituzionali coinvolte nell’inchiesta». Con particolare riferimento alle condotte collusive e perturbatrici dei pubblici appalti negli ultimi anni al Comune di Polignano si parla di «condotte poste in essere dai pubblici ufficiali apicali dell’ente locale (politici e tecnici), di volta in volta in concorso con diversi imprenditori e professionisti economici interessati all’aggiudicazione di appalti e affidamenti diretti “sotto soglia comunitaria” in un quadro di evidenti legami funzionali al sostegno elettorale nelle elezioni amministrative». 

Il procuratore Rossi: "Gare agli amici degli amici"

E' stato il procuratore capo di Bari, Roberto Rossi, a presentare in conferenza stampa gli esiti dell'indagine della Finanza: «La Procura di Bari cerca di essere un presidio di legalità in tutti i campi, dalla criminalità organizzata alla pubblica amministrazione. C’è la necessità che chiunque partecipi alla assegnazione di risorse pubbliche abbia gli stessi diritti, doveri e possibilità. Quando viene leso questo, non si fa solo un danno alla pubblica amministrazione ma a tutti i cittadini, perché così si sviluppa un’economia non corretta, perché evidentemente chi ottiene l’assegnazione di queste risorse non lo fa per capacità ma perché ‘amico degli amicì». Lo stesso Rossi è entrato nel merito dell'inchiesta: «Gli elementi centrali sono rappresentati dalle gravissime interferenze su gare pubbliche in un grosso comune del Barese, Polignano, dove i massimi esponenti politici e amministrativi manipolavano le gare».

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