Arianna, la prima donna macchinista in un settore prettamente maschile: «Così ho cambiato la mia vita»

Arianna, la prima donna macchinista a Bari
Arianna, la prima donna macchinista a Bari
di Elga MONTANI
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Sabato 15 Ottobre 2022, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 13:44

Arianna Lomuscio ha 23 anni, è di Toritto, ed è la prima macchinista donna all'interno dell'azienda Gts Rail di Bari. Una eccezione che sta diventando sempre di più una regola in un settore che un tempo era prettamente maschile, ma che da anni sta offrendo opportunità a tutti, ragazzi e ragazze. D'altronde, come sottolineano dall'azienda «le professioni ferroviarie non sono più solo per uomini».

«Quello che le aziende cercano è il potenziale, il talento, la voglia di fare e mettersi in gioco. Tutte doti che ai nostri collaboratori non mancano», aggiungono da Gts. E la stessa azienda barese, in questi anni, ha investito molto sulla formazione, creando la Rail Academy che, ad oggi, è uno dei nove centri presenti in Italia ed è allo stesso tempo certificata da Ansfisa (agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali). È la stessa Arianna a raccontarci la sua esperienza, e il percorso che l'ha portata a raggiungere questo traguardo.

Una macchinista donna, anche se sembra strano dirlo, pare essere ancora una mosca bianca in Italia, o almeno non è una figura che rientra ancora nell'immaginario collettivo. Da dove nasce questa passione e questa voglia di intraprendere questo percorso?
«Sicuramente, si tratta di un lavoro molto impegnativo, ma che mi piace molto. Era qualcosa che mi piaceva da tanto anche se non avevo mai creduto potesse diventare il mio lavoro, o meglio diciamo che non credevo di poter intraprendere questa strada. Durante il Covid, però, ho iniziato a pensarci seriamente, e mi sono informata in giro. Ho quindi iniziato il percorso formativo all'interno della Rail Academy, necessario per poter svolgere questo lavoro da macchinista, e ora eccomi qua».
Il percorso per diventare macchinista è difficile? Può spiegarci come lo ha affrontato e quali sono le criticità?
«Il percorso non è realmente complicato, ma sicuramente è pesante e difficile. Personalmente, ho avuto per molto tempo un altro tipo e tenore di vita, e ricominciare a studiare non è stato affatto semplice. Anche perché si tratta di cose completamente estranee a quanto fatto da me prima di allora. All'inizio è stato un pochino destabilizzante, almeno per me. Piano piano, per fortuna, sono riuscita a adattarmi e il percorso è diventato in salita. Si tratta, comunque, di studiare ed imparare molte cose, e bisogna considerare che si è sempre soggetti a test durante il percorso. È necessario davvero impegnarsi molto, ma le soddisfazioni poi sono tante».
I colleghi in Gts Rail come l'hanno accolta? La stanno aiutando in questa sua nuova esperienza?
«Con i colleghi c'è un bellissimo rapporto, e mi stanno supportando tantissimo in questo mio percorso. Anche durante il periodo in aula, c'è sempre stata moltissima solidarietà tra di noi. Quando chiunque aveva bisogno poteva contare sul supporto di tutti gli altri, non solo io sono stata supportata, ma lo abbiamo fatto gli uni con gli altri. C'è stato davvero un bellissimo rapporto con tutti e continua ad esserci».
Come definirebbe il suo decidere di intraprendere questa strada? Potremmo dire che è stata una scelta di vita?
«È stata davvero una scelta di vita, la volontà di cambiare completamente. Alle scuole superiori ho frequentato l'istituto alberghiero e dopo essermi diplomata ho continuato a lavorare per qualche anno in quel campo, non solo nel mio paese, ma anche in quelli limitrofi. Per anni mi sono limitata a quello, e sono rimasta in quel settore, senza mai pensare di poter andare avanti o fare altro. Ora invece sono davvero felice di questa scelta».
Come si è sentita la prima volta che è salita su un treno? Che tipo di sensazioni ha provato?
«Le prime esperienze sul treno sono state davvero emozionanti e molto belle. Le prime volte a bordo vedi davvero il frutto del tuo studio realizzarsi, e ti rendi conto che sei realmente riuscito a fare qualcosa di bello. All'inizio è comunque un po' strano, ma ci si abitua subito».
Cosa l'ha spinta a scegliere Gts Rail dopo il suo percorso formativo nel settore? C'è un motivo preciso?
«Ho scelto Gts Rail perché c'è comunque un rapporto particolare. La Rail Academy, il centro formativo che ho frequentato e in cui ho studiato per questo lavoro, è affiliato a Gts. Gli stessi corsi si tengono in una struttura che si trova a fianco a quella dell'azienda e le prime selezioni le ho fatte proprio con loro. C'è stato, inoltre, un bel rapporto con gli istruttori per tutto il periodo formativo e questo ha inciso sulla scelta finale».
 

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