Si è dichiarato completamente estraneo ai fatti il sindaco di Polignano a Mare, Domenico Vitto, sospeso dopo l'arresto il 21 aprile scorso.
Nell'interrogatorio di garanzia ha dichiarato di essere «completamente estraneo» ai fatti contestati dalla Procura di Bari, relativi a presunte gare truccate al Comune anche in cambio di sostegno elettorale. Rispondendo alle domande del gip, fa sapere la difesa, «ha precisato di non aver mai interferito con le gare di appalto del Comune, tantomeno per favorire qualcuno dei concorrenti, come peraltro emerge chiaramente da tutti gli atti di indagine».
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«Non è mai stato riscontrato, infatti - afferma ancora la difesa - un suo intervento sui funzionari del Comune o sui commissari; nel merito, ha fatto presente che l'aggiudicatario dell'unica procedura per cui è accusato, titolare di un'impresa nota e specializzata, non è mai stato suo sostenitore politico, come risulta dagli stessi atti dell'indagine.
I difensori, gli avvocati Michele Laforgia e Mauro Petrarulo (Studio Polis), hanno preannunciato istanza di revoca degli arresti domiciliari dopo la conclusione degli interrogatori di garanzia di tutti gli indagati.
Oggi è stato interrogato anche l'ex vicesindaco di Polignano, Salvatore Colella, il quale per circa un'ora e mezza ha risposto alle domande del gip fornendo la sua versione dei fatti. Assistito dall'avvocato Mario Malcangi, ha spiegato di aver «sempre fatto tutto in assoluta buona fede per passione politica, e se qualche forzatura c'è stata, non è mai stato per favorire qualcuno a scapito di altri, ma per favorire una partecipazione ampia ed effettiva, per fare il bene alla città».
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La difesa ha chiesto la sostituzione dell'arresto con il divieto di avvicinamento al Comune. Il pm Michele Ruggiero ha espresso parere negativo. Uno dei tre dirigenti comunali arrestati, Nicola Cicala, si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre per gli altri due, Raffaele Lassandro e Pasquale Teofilo, l'interrogatorio è stato differito per motivi di salute. Domani saranno interrogati i cinque imprenditori interdetti.