Anno giudiziario, escalation criminale e delitti contro le donne. La relazione del presidente Cassano: «Magistratura fragile»

Anno giudiziario, escalation criminale e delitti contro le donne. La relazione del presidente Cassano: «Magistratura fragile»
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Sabato 22 Gennaio 2022, 13:17 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 14:00

Escalation di episodi di criminalità e femminicidi. La Puglia deve fare i conti con queste criticità e con una magistratura «fragile, da tempo in crisi». Il bilancio in apertura della cerimoniia di inaugurazione dell'anno giudiziario che si è svolta nel Tribunale di piazza De Nicola a Bari.

La relazione del presidente della Corte d'Appello Cassano

In apertura la relazione del presidente della Corte d'appello, Franco Cassano: «Le cronache quotidiane ci consegnano una realtà devastante di magistrati arrestati, inquisiti, condannati per fatti di corruzione, che testimoniano una questione morale che non può essere sempre sottovalutata», ha detto il presidente nella sua relazione.

Chiaro il riferimento all'arresto per corruzione di un giudice, l'ex gip Giuseppe De Benedictis, accusato di aver intascato tangenti in cambio di scarcerazioni e all'inchiesta di Taranto sull'ex procuratore Carlo Maria Capristo.

Anno giudiziario, escalation criminale e delitti contro le donne. La relazione del presidente Cassano: «Magistratura fragile»

Per Cassano «la magistratura è un'istituzione fragile, da tempo in crisi», citando il Consiglio superiore della magistratura, «accusato di nomine correntizie dei dirigenti, che prescinderebbero dal merito; di consentire troppi incarichi extragiudiziari; di non riuscire a valutare adeguatamente i magistrati; di assecondarne una visione corporativa della funzione». Ma secondo il presidente «la crisi della magistratura, ed è questa la novità, riguarda persino le sue dinamiche interne, visto che è in atto da tempo un processo di rottura del sistema della rappresentanza, che involge non solo l'autogoverno, ma anche l'associazionismo giudiziario, al quale pure in larga parte i magistrati ancora aderiscono». «Alla fine - ha rilevato Cassano - i magistrati sono avvertiti come un corpo impenetrabile all'innovazione, fondamentalmente autoreferenziale, preoccupato più di esercitare un potere che di rendere un servizio. La crisi di fiducia transita, così, dai soggetti alla funzione, vista ora come gravata da formalismi e contraddizioni, ora come inidonea ad assicurare una soddisfazione effettiva della domanda di giustizia».

La relazione della procuratrice Tosto

Preoccupano inveve i dati sui fenomeni criminali e i delitti contro le donne che sono stati ricostruiti dalla procuratrice generale di Bari Anna Maria Tosto nel suo intervento. «Nell'ambito del complessivo andamento decrescente delle iscrizioni per omicidio volontario consumato, la contrazione non ha riguardato gli omicidi che hanno visto una vittima di genere femminile», ben 10 (+43%) dei 28 avvenuti nel distretto da luglio 2020 a giugno 2021 (rispetto ai 35 dell'anno precedente). 

La pg Tosto ha spiegato che questa «tendenza si presenta anche per le iscrizioni relative ai tentati omicidi che hanno registrato, quanto a quelli con vittima di genere femminile, un incremento dell'83% a fronte di quello, più contenuto, pari al 36%, delle iscrizioni in generale per tale delitto». La procuratrice generale ha anche fatto un passaggio sulla mafia foggiana, parlando di «prova muscolare con la quale la "quarta mafia" sta tentando di rivendicare il controllo del territorio, a fronte delle iniziative di contrasto intraprese con vigore».

Tosto ritiene che «il ricorso alla violenza da parte delle organizzazioni mafiose è sempre un segnale di debolezza», che «impone comunque una risposta dello Stato che sia tempestiva».

Nel circondario di Trani le indagini per omicidio volontario sono aumentate in un anno del 144%. Parla di situazione «allarmante» la procuratrice. Dalla relazione sui delitti avvenuti nel distretto emerge che nei 12 mesi presi in considerazione ci sono stati 8 omicidi nella provincia BAT (28 nell'intero distretto, di cui 14 a Foggia e 6 a Bari) ma 22 iscrizioni (sulle complessive 32 del distretto), «con un incremento medio nel triennio pari al 23% e, nell'ultimo anno, al 144%». Questo vuol dire che ben 14 indagini per omicidio riguardano vecchi casi irrisolti, in parte riaperti anche grazie a recenti dichiarazioni di collaboratori di giustizia. Il 2021 «ha visto emergere con prepotenza - continua la pg - la gravità della situazione nei territori ricadenti nel circondario tranese, in larga misura fino ad oggi sottodimensionato quanto alle risorse destinate al contrasto alla criminalità», come più volte denunciato dal procuratore di Trani Renato Nitti. E lo dimostrano anche i dati sugli altri delitti, che «hanno registrato un'impennata, pari al +210% rispetto all'anno precedente, delle iscrizioni per il delitto di rapina, comprese quelle in abitazione, il reato predatorio che più di ogni altro alimenta nel cittadino la percezione della insicurezza e della vulnerabilità».

Gli avvocati penalisti

La Camera penale di Bari torna a denunciare la «gravissima situazione dell'edilizia giudiziaria, che ha provocato una vera e propria deflagrazione dei problemi incidendo pesantemente, tra l'altro, sull'esercizio del diritto di difesa dei cittadini». In occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario, questa mattina i penalisti baresi hanno parlato di «problema ormai endemico», pure ricordando i «due segnali chiaramente dimostrativi di una seria intenzione, da parte del Ministero, di risolvere il problema»: la nomina di un commissario straordinario «per creare in tempi ragionevoli (si è parlato del 2024) una struttura che accorpasse gli uffici giudiziari», il Parco della Giustizia nelle ex caserme dismesse Milano e Capozzi, e il trasferimento temporaneo di parte degli uffici penali nella cosiddetta seconda «Torre Telecom». «Questi binari, sui quali sembravano risplendere rassicuranti raggi di sole, si sono pian piano rivelati coperti da nuvole grigie e minacciose» ha detto il presidente della Camera penale Guglielmo Starace, spiegando che - stando al rapporto annuale sullo stato di avanzamento delle opere commissariate dal Governo tra aprile e agosto 2021- il Parco presenta delle «criticità», per esempio il reperimento di tutti in fondi necessari, che rischiano di allungare i tempi di realizzazione. Sul trasferimento, i penalisti fanno sapere che «i tempi scivolano misteriosamente sempre più in avanti, dopo l'estate 2022». «A Bari - concludono - siamo scottati per un passato di ventidue anni caratterizzato dal profondo nulla. Non ci deludete ancora».

Gli avvocati baresi: «Su Parco della Giustizia si semplifichino le procedure»

«Sul Parco della Giustizia, nonostante gli sforzi di ministero della Giustizia, sottosegretario Sisto e sindaco Decaro, la nomina del commissario straordinario e la norma speciale del decreto Infrastrutture che avevano riacceso gli entusiasmi di magistratura e avvocatura barese, da quel poco che sappiamo siamo nuovamente al cospetto di complicazioni e lungaggini burocratiche che recano grande incertezza sui tempi di realizzazione dell'opera». Lo ha detto il presidente dell'Ordine degli Avvocati di Bari Giovanni Stefanì, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario. «La pubblicazione del concorso per la progettazione prevista per lo scorso dicembre non c'è stata e, inoltre, la previsione per la partenza dei lavori è ora fissata ad agosto 2023 - dice Stefanì - . Tutto questo, oltre che i tempi estremamente dilatati per ogni step procedurale, ci fanno intendere che l'ultimazione del primo lotto entro il 2024 è pura utopia. Procedendo in tal modo, la realizzazione dei sei lotti porterà via tempi lunghissimi e inaccettabili per una comunità che soffre ormai da troppo tempo». Per questo Stefanì auspica che si possano «utilizzare le procedure semplificate che permisero al ponte Morandi di Genova, opera ben più complessa, di essere progettato e realizzato in due anni».

Il presidente Cassano: «Preoccupa il sovraffollamento del carcere di Bari»

«Preoccupa il sovraffollamento che si registra all'interno della casa circondariale di Bari che, a fronte di una capienza regolamentare di 288 posti letto, ospita 446 detenuti. È preoccupante il sovraffollamento che si registra all'interno della Casa Circondariale di Foggia che, a fronte di una capienza regolamentare di 365 posti letto, ospita 512 detenuti». È un passaggio della relazione del presidente della Corte di Appello di Bari, Franco Cassano, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario. «Dall'inizio di questo anno, in otto giorni - ha ricordato Cassano - sono quattro i detenuti deceduti nel carcere foggiano, uno a seguito di aggressione, e tre perché si sono suicidati». Secondo il presidente Cassano, «si è detto efficacemente, di recente, che il carcere è il più grande fallimento sociale degli ultimi secoli, eppure è diventato l'unico farmaco che la politica è in grado di 'somministrarè, o di minacciare, per rassicurare le paure securitarie che si muovono nella società».

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