L'intervista ad Ambrosi, presidente Fiera: «Noi pronti a ripartire ma serve più spazio Ospedale, zero segnali»

L'intervista ad Ambrosi, presidente Fiera: «Noi pronti a ripartire ma serve più spazio Ospedale, zero segnali»
di Elga MONTANI
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Martedì 22 Febbraio 2022, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 08:02

Dopo un periodo di stop, e dopo il rinvio dell'edizione 2021 della Campionaria, la Fiera del Levante è pronta a ripartire dal suo glorioso passato. Ad aprile torna tra i viali del quartiere fieristico cittadino, ExpoLevante, una quattro giorni di eventi che non può non essere vista come una prova generale in vista dell'edizione 2022 della Campionaria, per la quale ci sono già le date. Anche se sono ancora molti i dubbi sul futuro, e tante le incognite, a partire dagli spazi occupati dall'ospedale Covid. Ne abbiamo parlato con il presidente della Nuova Fiera del Levante, Alessandro Ambrosi.

Presidente, la Fiera riparte ad aprile con ExpoLevante. Che evento sarà? Cosa devono aspettarsi i visitatori?
«Dal 21 al 25 aprile si riparte con ExpoLevante, a breve faremo anche una conferenza stampa di presentazione dell'evento in cui esporremo come sarà, diremo quali saranno i settori di interesse, in quanto sono cose che stiamo ancora definendo in questi giorni. Non può sicuramente essere considerata una novità, in quanto una fiera simile la facevano i nostri nonni. Torniamo alle origini, in qualche modo, per ripartire. E riprendiamo una manifestazione che nelle edizioni passate è stata sempre molto ben accolta e voluta dal territorio, dai nostri visitatori e dai cittadini di Bari in generale».
L'anno scorso si è dovuto per cause di forza maggiore rinunciare alla Campionaria. Quest'anno ci sono le date al momento, cos'altro ci può anticipare al riguardo?
«Per la Campionaria di quest'anno abbiamo già le date, mentre per quanto riguarda i contenuti ci stiamo pensando. Contemporaneamente all'organizzazione degli altri eventi, stiamo comunque già lavorando all'edizione di quest'anno della Campionaria. Ci sono molte cose ancora in sospeso però, c'è da capire cosa succederà a partire dai primi di aprile, cosa succederà con gli spazi, cosa succede con l'economia in senso generale, che succede con i contagi. È necessario comprendere tutte queste cose per capire davvero come muoversi e che tipo di evento potremo organizzare e come».
Qualche tempo fa lei stesso aveva dichiarato che la presenza dell'ospedale Covid rappresentava un problema per la Campionaria, in quanto sottraeva spazi vitali per un evento di quel tipo. Ci sono novità al riguardo? L'ospedale resterà in Fiera?
«Per quanto riguarda l'ospedale Covid non sappiamo nulla, non abbiamo notizie in merito a quegli spazi e non sappiamo se l'ospedale resterà, esattamente come tutti. Su questo fronte purtroppo non abbiamo alcuna notizia e non c'è alcuna novità. Da parte nostra abbiamo, tempo fa, fatto presente che abbiamo necessità di avere spazi coperti (l'ospedale occupa ventimila metri quadri espositivi, ndr). Possono essere quelli che ci hanno tolto per fare l'ospedale, così come altri luoghi. Per noi non c'è differenza, ma abbiamo bisogno di spazi per organizzare le grandi fiere. La nostra posizione è rimasta questa, ma al momento non abbiamo avuto alcuna risposta e non sappiamo nulla di certo».
In questi giorni i sindacati hanno denunciato l'utilizzo di una azienda di consulenza esterna per organizzare la fiera di aprile, può spiegarci se corrisponde a verità e, in caso positivo, le motivazioni dietro questa scelta?
«Non abbiamo chiamato nessuna azienda esterna per organizzare la fiera di aprile. Noi abbiamo una consulenza esterna, da parte di una società che fa consulenza fieristica. Ma tale consulenza la abbiamo da tempo, non è nata ora per la fiera che si terrà tra poco. Questa società si occupa di consulenze non solo per noi, ma anche per altre fiere, e noi siamo venuti a contatto con loro grazie ai rapporti che intercorrono tra noi e Bologna Fiere. Un accordo che ci crea relazioni e rapporti con altre fiere, altri quartieri fieristici, altri organizzatori di fiere. Non è una cosa fatta per ExpoLevante ad aprile, i dipendenti possono stare tranquilli. Non è mai stata tolta un'ora di lavoro ai dipendenti di nessun settore a causa di questo tipo di collaborazioni, anzi tali collaborazioni esterne servono a far funzionare meglio il quartiere, a far andare meglio il costo economico e a far arrivare lo stipendio puntuale ai dipendenti».
In conclusione, possiamo dire che la Fiera del Levante sta ripartendo, sarà la volta buona?
«Speriamo che questa sia davvero la ripartenza della Fiera del Levante. È fondamentale che ognuno faccia la sua parte, dai consulenti ai dipendenti, ai dirigenti alla politica, fino ai consumatori. Ognuno deve fare la sua parte, in coscienza e secondo buon senso».
 

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