Abusivismo edilizio, il Comune dichiara guerra agli ecomostri

Stanziati 700mila euro per abbattere alcune costruzioni risalenti agli anni '80

Abusivismo edilizio, il Comune dichiara guerra agli ecomostri
di Samantha DELL'EDERA
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Sabato 17 Dicembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10:39

Da Torre a Mare a Loseto, il Comune di Bari dichiara guerra all’abusivismo. L’ultimo provvedimento è della giunta che ha candidato al “Fondo per la demolizione delle opere abusive” il progetto di abbattimento di alcune costruzioni situate nelle campagne di Loseto, per un importo totale di 700mila euro. Costruzioni che risalgono agli anni Ottanta realizzate senza alcuna autorizzazione: fabbricati con struttura portante in cemento armato e solai di tipo latero-cementizio, con all’interno anche stalle, un’abitazione a piano terra, un deposito del fieno al seminterrato. I lavori da 700mila euro includono non solo la demolizione ma anche il ripristino originario dei luoghi.

«Stiamo candidando – spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Galasso – il progetto di demolizione di un immobile molto grande, di oltre 2mila metri quadri di superficie utilizzata sia come abitazione sia come ricovero di animali.

Un immobile costruito abusivamente in un’area anche con vincolo idrogeologico, vicino a Lama Picone, nelle campagne a ridosso di Loseto».

Il procedimento

È in atto anche un procedimento giudiziario per sgomberare l’immobile, ancora occupato. I contributi richiesti dal Comune «riguardano – si legge nella delibera - interventi ancora da eseguire e sono concessi a copertura del 50% del costo degli interventi di rimozione o di demolizione delle opere o degli immobili realizzati in assenza o totale difformità dal permesso di costruire, per i quali è stato adottato un provvedimento definitivo di rimozione o di demolizione non eseguito nei termini stabiliti; sono incluse le spese tecniche e amministrative, nonché quelle connesse alla rimozione, trasferimento e smaltimento dei rifiuti derivanti dalle demolizioni».

Il Comune ha quindi trasmesso al ministero, ai fini della candidatura e stante l’imminente scadenza per la presentazione delle domande, il progetto esecutivo e gli atti tecnici, per la demolizione degli immobili a Loseto. La procedura seguita è la stessa portata avanti per altre case abusive, come quelle realizzate in via Morelli e Silvati al numero 58 di Torre a Mare. In questo caso il progetto prevede una spesa di 411mila euro per la quale il Comune ha chiesto un finanziamento al ministero delle Infrastrutture del 50 per cento. Le villette furono costruite a pochi metri dal mare negli anni Ottanta e in quegli anni fu l’allora sindaco Franco De Lucia ad avviare i primi accertamenti. Ma bisognerà attendere il 2021 con l’attuale amministrazione guidata dal sindaco Antonio Decaro per vedere le prime demolizioni: furono infatti rimossi infissi, porte e finestre. Ora sono rimasti solo gli scheletri di mattoni, completamente sommersi dai rifiuti che si sono accumulati negli anni.

Il progetto

Nel giugno scorso è stato approvato il progetto di demolizione che prevede il completo abbattimento di tutti gli edifici costruiti abusivamente, delle fondamenta e delle recinzioni, fino al ripristino dell’originaria geografia dell’area con lo spargimento anche di materiale granulare. Il Comune ora ha chiesto il cofinanziamento dell’intervento di abbattimento, assicurando di stanziare dalle casse comunali 205mila euro. Quello dell’abbattimento delle villette di Torre a Mare è un “evento” atteso da anni, perché la zona versa davvero in pessime condizioni, ormai terra di vandali, ladri e di incivili che hanno trasformato gli stessi ruderi in discariche. «Sono interventi molto onerosi – aveva commentato il presidente del Municipio, Lorenzo Leonetti – ma l’intenzione è di liberare tutta la zona. Ed azioni del genere saranno portate avanti anche per la realizzazione del parco Costa Sud. Anche sul lungomare di San Giorgio ci sono tanti ruderi abusivi o costruzioni che sono stati realizzati senza autorizzazione: saranno tutti demoliti per fare spazio al grande parco lineare finanziato con fondi Pnrr».

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