Stati Uniti-Cuba, si apre una nuova era nei rapporti: «Presto un'ambasciata cubana negli Usa»

Stati Uniti-Cuba, si apre una nuova era nei rapporti: «Presto un'ambasciata cubana negli Usa»
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Mercoledì 17 Dicembre 2014, 16:12 - Ultimo aggiornamento: 18 Dicembre, 08:38

Segnali di distensione. Anzi, forse anche qualcosa di più: c'è una vera e propria apertura nei rapporti fra Usa e Cuba.

Ad ufficializzarla è stato lo stesso presidente degli Stati Uniti, Barack Obama: «Porremo fine a questo approccio oramai vecchio» con Cuba, ha detto Obama, «Cominceremo a normalizzare le nostre relazioni. Ho dato al segretario di stato John Kerry il mandato di avviare negoziati immediati con Cuba per riavviare il dialogo fermo dal 1961».

«Ci sono molte barriere, ma siamo separati solo da 90 miglia», ha continuato Obama, dicendosi «pronto» a fare passi in avanti, tanto più che isolare Cuba ha avuto effetti limitati. «Porteremo a Cuba i nostri valori», ha detto Obama. Il presidente e il suo omologo cubano, Raul Castro, hanno parlato al telefono per quasi un'ora del ripristino delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Obama ha annunciato che Cuba sarà cancellata dalla lista nera dei Paesi sponsor del terrorismo.

Sia Obama che Raul Castro hanno ringraziato Papa Francesco e il governo canadese per il ruolo svolto nel riavvicinamento tra i due Paesi.

Il presidente cubano ha sottolineato però che il ristabilimento dei rapporti diplomatici con gli Stati Uniti e le altre misure bilaterali annunciate oggi «non risolvono la questione principale, cioè il blocco economico, commerciale e finanziario che provoca enormi danni economici e umani, e deve cessare».

Il Vaticano: «Soluzioni soddisfacenti». La Santa Sede dice di aver offerto «i suoi buoni offici per favorire un dialogo costruttivo su temi delicati», tra Cuba e Usa, «dal quale sono scaturite soluzioni soddisfacenti per entrambe le Parti» e «continuerà ad assicurare il proprio appoggio alle iniziative che le due Nazioni intraprenderanno per incrementare le relazioni bilaterali».

Il rilascio di Alan Gross. Il contractor americano Alan Gross è stato rilasciato da una prigione cubana, e poco dopo gli Stati Uniti hanno accettato di liberare per motivi umanitari 3 agenti cubani detenuti dopo un processo controverso che li ha condannati per spionaggio nei confronti di gruppi anti-Castro a Miami. Non solo, perché gli Stati Uniti dovrebbero annunciare la rimozione delle restrizioni ai viaggi e al trasferimento di denaro con Cuba.

Alan Gross, rilasciato da Cuba dopo 5 anni di detenzione, è stato trasferito nella base americana di Joint Andrews, alle porte di Washington. Lo riferisce la Cnn che mostra le immagini dell'arrivo di Gross. Sull'aereo che lo ha riportato in patria c'erano la moglie e un gruppo di senatori repubblicani e democratici. Ad accogliere il contractor americano c'era il segretario di Stato Usa, John Kerry.

Le immagini delle tv americane mostrano l'abbraccio di Kerry a Gross, giunto pochi minuti fa nella base militare di Joint Andrews, nel Maryland.

Collaboratore di Usaid, Gross era stato arrestato 5 anni fa mentre distribuiva materiale elettronico alla comunità ebrea all'Avana e condannato a 15 anni di prigione per spionaggio. Proprio una settimana fa, il presidente Usa, Barack Obama, aveva detto pubblicamente che gli Usa stavano negoziando da tempo con l'Avana per il rilascio di Gross attraverso «una serie di canali».

L'accordo per il rilascio di Gross è stato raggiunto dopo oltre un anno di trattative segrete ai massimi livelli tra i due governi e rappresenta un primo passo verso la normalizzazione dei rapporti con l'Avana. Gross, 65 anni, soffre di diabete e le sue condizioni di salute sono peggiorate anche dopo uno sciopero della fame per il quale ha perso 45 chili: è cieco da un occhio, cammina con difficoltà a causa dell'artrite e ha perso quasi tutti i denti. L'uomo aveva un incarico per Usaid, l'agenzia americana per lo sviluppo internazionale che fa parte del Dipartimento di stato.

La critica della blogger Yoani Sanchez: «Vittoria del castrismo». «Il castrismo ha vinto, anche se il risultato positivo è che Alan Gross è uscito vivo da una prigione che rischiava di diventare la sua tomba»: è il primo commento a caldo della blogger dissidente Yoani Sanchez sul sito 14 y Medio, prima ancora degli attesi discorsi di Raul Castro e Barack Obama. Secondo Sanchez, lo scambio di Gross per gli ultimi tre dei «Miami Five» -agenti dell'intelligence cubano condannati negli Usa- dimostra che «nel gioco della politica i totalitarismi riescono sempre ad imporsi sulle democrazie».

Renzi: «Un passo straordinario». Il riavvicinamento tra Cuba e Usa è «un passo avanti straordinario verso quegli obiettivi di apertura e dialogo che l'Italia, anche nella sua veste di presidente di turno dell'Ue, considera essenziali». Così il premier Matteo Renzi. «Si apre ora una nuova pagina» foriera di «opportunità di sviluppo e crescita civile e economica».

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