Traghetto alla deriva, 970 migranti sbarcati a Gallipoli. Arrestato lo scafista

Traghetto alla deriva, 970 migranti sbarcati a Gallipoli. Arrestato lo scafista
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Mercoledì 31 Dicembre 2014, 09:39 - Ultimo aggiornamento: 2 Gennaio, 09:03

Sono sbarcati stamani a Gallipoli 970 immigrati soccorsi questa notte dalla Guardia Costiera, a bordo del mercantile «Blue Sky M», battente bandiera Moldova, che ieri aveva inviato un sos mentre navigava a poche miglia dall'isola di Corfù.

Arrestato lo scafista. Un uomo, ritenuto dagli investigatori uno degli scafisti della nave cargo con centinaia di migranti giunta la scorsa notte a Gallipoli, è stato arrestato. Al momento non si conosce nè la sua nazionalità nè il nome. Alle autorità, che hanno posto sotto sequestro la nave, non risulta la momento che vi fossero armi a bordo. Le indagini sono dalla procura di Lecce che coordina un pool anti immigrazione clandestina composto da Carabinieri, Capitaneria di porto, Guardia di finanza e Polizia.

Sono 970, ma il numero è ancora in via di aggiornamento, i migranti siriani giunti la notte scorsa nel porto di Gallipoli.

Tra loro vi sono una quarantina di bambini piccoli e una ventina di donne donne incinte.

La nave, che è stata posta sotto sequestro, è arrivata in porto alle 3.30 e le operazioni di sbarco iniziate alle 4 sono terminate intorno alle 6.50 con molte difficoltà a causa delle pessime condizioni meteo.

Dei migranti 130 sono stati ricoverati in vari ospedali della provincia e soprattutto Gallipoli e Casarano. Nessuno di loro è in gravi condizioni, manifesterebbero solo sintomi da ipotermia. Gli altri migranti sono stati sistemati in tre scuole comunali dove sono stati assistiti e rifocillati da personale della Croce rossa e della Protezione

«È stata evitata una tragedia. La nave - ha spiegato il portavoce della Guardia Costiera Filippo Marini - era stata abbandonata, con il motore bloccato a velocità di 6 nodi diretta verso le coste italiane. Si è rischiata la collisione della nave sulla costa, determinando la morte tra le persone a bordo e un grave danno ambientale».

«Le operazioni di soccorso - ha aggiunto il portavoce - sono state molto difficili e complicate a causa delle pessime condizioni del tempo. Il vento molto forte ha complicato la discesa sull'imbarcazione dagli elicotteri, uno della Marina Militare e l'altro dell'Aeronautica, da parte dei militari della Guardia

Costiera».

«È stata una lotta contro il tempo - rimarca Marini - Una volta sulla nave, i militari hanno preso in mano la situazione, cambiato la rotta della nave e riusciti a sbloccare il motore l'hanno portata nel porto di Gallipoli assicurando lo sbarco e la salvezza dei numerosi immigrati», dei quali si sta verificando la nazionalità.

Resta comunque un giallo la vicenda del cargo, che aveva inviato un sos quando era al largo delle coste dell'isola greca di Corfù per la presenza sospetta di uomini armati a bordo per poi dirigersi verso le coste pugliesi.

L'emergenza, la seconda nel giro di 48 ore nel mar Ionio, si è verificata non distante da quelle stesse acque dove domenica scorsa ha preso fuoco il traghetto della Norman Atlantic con una decina di morti, ma anche feriti e dispersi.

L'imbarcazione, diretta inizialmente verso il porto di Rijeka in Croazia, ieri aveva lanciato l'allarme in mattinata. Dopo diverse ore l'allerta era rientrata e la nave aveva cambiato rotta, puntando la prua verso l'Italia. A questo punto erano intervenuti gli elicotteri della Marina Militare e dell'Aeronautica. A bordo della nave sono saliti gli uomini della capitaneria di porto e della Guardia costiera che erano riusciti a evitare che la nave impattasse contro la costa. A circa 3 miglia da Santa Maria di Leuca, infatti, i sei militari delle Capitanerie avevano fatto cambiare rotta alla nave nonostante il motore fosse bloccato.

La vicenda resta dai risvolti ancora poco chiari, con i media che fanno le ipotesi più disparate, oltre all'ipotesi dell'avaria al motore anche quella della presenza di pirati a bordo. I primi a riferire dell'allerta sono stati i media greci.

Dal cargo era infatti partito un sos che allertava sulla presenza di «sospetti uomini armati a bordo». Secondo alcune fonti la richiesta di soccorso poteva essere stata inviata da un passeggero o da una persona dell'equipaggio. Poi in un via vai di notizie tra loro contraddittorie altre fonti hanno parlato di problemi al motore e di alcune avarie di tipo meccanico. Media internazionali hanno poi riferito la possibilità che i clandestini siriani - tra i 400 e i 700 - fossero stati abbandonati dagli scafisti al loro destino, addirittura senza coperte, cibo e acqua. Altre fonti hanno addirittura scartato l'ipotesi dei clandestini a bordo. Di certo la nave per tutta la giornata è stata in balia del mare date le avverse condizioni meteo che imperversano nello Ionio, con i venti che soffiano a 50 km l'ora.