Clarissa Jean-Philippe prestava servizio nella polizia francese da soli quindici giorni. Tra trenta sarebbe diventata effettiva e avrebbe realizzato, così, quel desiderio che l'aveva spinta mesi fa a lasciare la Martinica per partecipare a un concorso pubblico indetto dal Comune di Montrouge.
Una bella ragazza di colore, dai grandi occhi neri caratteristici delle Antille francesi, che oggi ci appare sempre sorridente e radiosa nelle foto riproposte dai media di tutto il mondo. Una ragazza di 27 anni con un'intera vita davanti e il desiderio di fare bene il suo lavoro, come raccontano i colleghi che l'hanno vista impegnarsi nello studio e nell'addestramento nei mesi scorsi.
Lo stesso lavoro che l'ha portata a scontrarsi nella periferia sud della città più romantica del mondo un uomo e una donna di solo qualche anno più di lei, Amedy Coulibaly e Hayat Boumeddiene.
E sotto i colpi dell'uomo, la donna è stata gravemente ferita. Non sono serviti i soccorsi, pur giunti tempestivamente, né i tentativi di rianimarla. Clarissa e' morta e con lei il suo futuro. I fratelli Kouachi a Charlie Hebdo hanno "risparmiato" le donne facendole fuggire sul tetto, a Mountrouge l'essere donna no ha avuto alcun valore. E ad aggiungere dramma al dramma la madre ha ricevuto la notizia dalla radio. Lo jihadismo urbano miete le sue vittime lungo le strade, nei posti di lavoro per ricordare a tutti che potrebbero colpire ovunque e chiunque. Poco conta la religione, il sesso, il colore della tua pelle, i tuoi sogni.