Agli atti delle indagini per l’omicidio di Loris Stival, purtroppo, non c’è ancora nessun telefonino «segreto». A meno che non si voglia considerare «segreto» il telefonino di cui Veronica parla alla sorella Antonella rivelandole che «l’ho nascosto perché ci sono dentro i video di Loris. Lo darò solo a chi mi farà dieci dischetti...».
Più che un cellulare da nascondere, quindi, un piccolo archivio di ricordi felici.
I telefonini. Allora andiamo avanti con i telefonini di casa Stival. Perché c’è anche quello del piccolo Loris che risulta muto -se ne è parlato in questi giorni- ormai dall’8 novembre. Il telefonino con il quale il piccolo appassionato di arti marziali si scambiava messaggi e foto con il padre camionista. Strazianti, a ripensarci oggi, ma sicuramente non segreti. Restano i due cellulari di Davide Stival, abbondantemente scandagliati anche questi perché da lì partono le telefonate di quella mattina, la prima alle 9.23 quando Veronica è in casa, quando Loris dovrebbe essere stato già ucciso.
Il marito. E il povero Davide sente la moglie «tranquilla», non avverte nella sua voce nessun segno di preoccupazione. E poi altre telefonate ancora, ma senza riposta, come si deduce anche dai messaggini che seguono. Se un cellulare segreto della donna c’è, insomma - e non è detto che non ci sia, sarebbe la pistola fumante di queste indagini - deve essere ancora trovato.