Loris, nuova perquisizione in casa: sequestrate le chiavi di Veronica e altri cellulari

Loris, nuova perquisizione in casa: sequestrate le chiavi di Veronica e altri cellulari
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Domenica 14 Dicembre 2014, 21:53
L'inchiesta non si ferma. Le indagini neppure. Per illuminare zone d'ombra, se ci sono.

L'accusa ha certezze: Veronica Panarello ha agito da sola. Ma non può ancora escludere che qualcuno l'abbia aiutata, soprattutto nella fase finale, quando il piccolo Loris è stato gettato nel canalone di Mulino Vecchio.



Finora la tesi e la ricostruzione della procura sono state confermate al vaglio di un primo giudice, il Gip Claudio Maggioni, che ha convalidato il fermo della donna ed emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. Ma non si vuole trascurare alcuna ipotesi ed è per questo che il procuratore Carmelo Petralia e il sostituto Marco Rota ribadiscono che «le indagini continuano incessanti al fine di acquisire tutti i possibile ed ulteriori elementi di ricostruzione e valutazione della vicenda». C'è da chiarire, ad esempio, il significato di quei 2 minuti nella strada del Mulino tra le 8.33 e le 8.35, quando Loris era già tornato a casa e non era ancora stato ucciso. Cosa va a farci Veronica? Forse un sopralluogo?.



La zia del marito Davide sembra esserne convinta visto che in un'intercettazione dice chiaramente: «erano tutte cose studiate...era tutto premeditato». Polizia e carabinieri dunque rimettono ancora insieme tasselli, rivedono atti e compiono nuovi accertamenti. Sui cellulari, per esempio, trovati durante una perquisizione in casa della donna dalla polizia scientifica. Sono di vecchia generazione e probabilmente da tempo non adoperati, ma saranno consegnati domani alla polizia postale di Catania per vedere cosa contengano, se ci sono sim ancora attive. Nell'abitazione è stata trovata anche la copia di un mazzo di chiavi della casa, una delle almeno tre che esistono.



Oggi la Procura di Ragusa farà un punto con gli investigatori e col medico legale Giuseppe Iuvara. Servirà anche a valutare tempi per il rilascio del nulla osta che autorizza la riconsegna della salma di Loris Stival alla famiglia, che non è stato ancora firmato. Per questo non è stato ancora possibile fissare la data dei funerali. Resta convinto della non colpevolezza di Veronica Panarello il suo legale, l'avvocato Francesco Villardita: «Combatterò fino alla fine perchè credo nella sua innocenza». «Battaglierò con mani, piedi e denti - ha aggiunto il penalista - anche perchè ho ricevuto molti messaggi di solidarietà per lei. Non credo che l'opinione pubblica l'abbia già condannata, anzi. Secondo me c'è un'Italia divisa tra colpevolisti e innocentisti».



Nelle chiesa di San Giovanni Battista a Santa Croce Camerina, piena di bambini, è echeggiata l'omelia del viceparroco, don Flavio: «Loris è in Paradiso - ha detto - ha un compito importante perchè è un angelo di Dio: preghiamo non per lui, ma preghiamo lui.
Il male non avrà l'ultima parola su di noi. Non è il buio che ci fa paura, ma essere soli e non protetti». In piazza, dopo la funzione, la gente parla ancora del caso. Per alcune mamme si preannuncia un «Natale di dolore, col pensiero inevitabilmente rivolto a Loris». Mentre Orazio Fidona, il 'cacciatorè che ha trovato il corpo del bambino ed entrato nell'inchiesta come atto dovuto, non riesce a dimenticare: «Ho quella scena sempre negli occhi e sogno Loris tutte le notti». Vicino la chiesa c'è un albero di Natale addobbato con semplicità: solo luci. È uno dei due che a Santa Croce Camerina chiamano 'l'albero di Loris'. L'altro è accanto al Mulino Vecchio e si arricchisce ogni giorno di più di pensierini e peluche. Tra i biglietti quello di un altro Loris, suo coetaneo, che «non lo dimenticherà mai», e un foglio con la scritta «Questo Natale sarà triste per tutti i papà», che cita mai la madre. Ma c'è anche chi non dà spazio a Loris: il derby di calcio del campionato di Promozione tra Santa Croce Camerina e Ragusa. È così sentito che non lascia trasparire altre emozioni o ricordi, neanche per Loris. Nello stadio, infatti, nessuno striscione nè alcun coro per il bambino di 8 anni ucciso e gettato in un canalone.
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