Il nuovo flop degli 007 francesi: i servizi algerini avvertirono di attacco imminente

Il nuovo flop degli 007 francesi: i servizi algerini avvertirono di attacco imminente
di Luigi Fantoni
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Venerdì 9 Gennaio 2015, 05:47 - Ultimo aggiornamento: 16:20

PARIGI - 007 sotto accusa. La Francia torna a interrogarsi sull'efficacia dei sistemi di sorveglianza dei potenziali soggetti pericolosi sul suo territorio. Tanto più che secondo indiscrezioni i servizi segreti algerini avrebbero avvertito la Francia di un attacco terroristico imminente.

Anche questa volta, come per l'assassino di Tolosa Mohamed Merah e l'assalitore del Museo ebraico di Bruxelles Mehdi Nemmouche, uno dei sospetti killer, Cherif Kouachi, era già noto alle forze dell'ordine come musulmano radicalizzato, ed era addirittura già stato in prigione per aver fatto parte di un gruppo jihadista. Ma c'è di più. Lui e il fratello erano da tempo della nella no fly list degli Stati Uniti. Insomma, non potevano salire a bordo di aerei americani.

Cherif, aspirante rapper, in un reportage tv aveva persino dichiarato di «essere pronto a martirio.

Il giovane era stato fermato nel 2005, mentre si apprestava a partire per Damasco da cui intendeva poi raggiungere l'Iraq, per unirsi alle milizie di fondamentalisti islamici nel Paese. Nello stesso anno, l'allora ventitreenne era addirittura apparso in un reportage televisivo, una puntata della trasmissione d'inchiesta “Pièces a conviction” di France 3 sulla radicalizzazione dei giovani islamici.

LE DICHIARAZIONI CHOC

Presentato come un «allievo assiduo» dell'imam estremista Farid Benyettou, che dal diciannovesimo arrondissement di Parigi convinceva dei volontari ad andare a combattere in Iraq. «Farid mi ha detto che i testi (sacri) danno prove dei benefici degli attacchi suicidi - raccontava Cherif agli autori del reportage - È scritto nei testi che è una cosa giusta morire da martiri». Tre anni dopo, nel 2008, Cherif Kouachi viene condannato, proprio per la sua appartenenza a questa filiera jihadistà, a tre anni di carcere di cui 18 mesi con la condizionale. Ma una volta uscito di prigione riesce a sfuggire alla sorveglianza dei servizi segreti e tornare nell'anonimato, spostandosi da Parigi alla più periferica Reims.

L'ACCUSA DEGLI ESPERTI

E ora in molti si chiedono se non sarebbe stato possibile accorgersi della sua pericolosità. «Il parlamento vorrà necessariamente sapere, non ho ancora risposte per queste domande», ha detto ieri mattina il premier Manuel Valls, sottolineando che al momento « Ma, intantro, scoppia la polemica sui servizi segreti francesi. Interpellato dalla radio France Info, l'avvocato specializzato in terrorismo Thibauld de Montbrial mette in causa i mezzi limitati dell'intelligence: «I nostri servizi sono molto efficaci, ma la direzione generale della sicurezza interna non ha un numero di funzionari estensibile all'infinito», spiega l'esperto francese, sottolineando che non sempre è possibile monitorare in modo costante e preciso tutti i potenziali sospetti.

Un forte attacco all'intelligence francese era arrivato poche ore dopo la strage da Marine Le Pen. La leader del Front National accusa di inefficienza i servizi segreti francese, tanto da far salire ancora di più la preoccupazione per la sicurezza nazionale: «Non sono accorti che si stava preparando un attento contro Charlie Hebdo. Un attentato altamente professionale».