Gaza, Natale di sangue, cecchini palestinesi sparano, Israele bombarda: un morto

Gaza, Natale di sangue, cecchini palestinesi sparano, Israele bombarda: un morto
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Mercoledì 24 Dicembre 2014, 16:18 - Ultimo aggiornamento: 26 Dicembre, 15:43
A quattro mesi dal raggiungimento di una tregua fra Hamas ed Israele, la tensione fra le due parti ha registrato oggi una brusca impennata quando al fuoco di cecchini palestinesi l'esercito israeliano ha risposto ricorrendo all'artiglieria e ad elicotteri da combattimento.



L'incidente - che segue di alcuni giorni il lancio di un razzo palestinese verso il Neghev e il successivo raid israeliano contro «infrastrutture terroristiche» nel sud della Striscia - si è concluso con la morte di un ufficiale di Hamas, responsabile locale delle vedette della sua ala militare, e con il ferimento di altri palestinesi. Da parte israeliana si registra che un militare è stato colpito al petto da un cecchino ed è in gravi condizioni.



Lo scontro a fuoco ha avuto inizio quando una unità del genio militare addetta alla manutenzione dei reticolati di confine si è trovata esposta al fuoco palestinese. Fonti di Gaza affermano che aveva oltrepassato il confine, ma in Israele non c'è conferma. La reazione israeliana è stata immediata ed energica. Ma l'incidente è stato presto circoscritto. Un portavoce di Hamas ha accusato Israele di aver voluto alimentare la tensione lungo il confine assumendosi dunque una «responsabilità grave».



Israele ha denunciato a sua volta «l'attacco oltraggioso» e ha avvertito che non tollererà alcuna infrazione alla tregua. Nella zona, uscita molto provata dal conflitto della scorsa estate, la tensione è elevata. Durante l'incidente gli agricoltori israeliani del Neghev occidentale sono stati costretti a lasciare i campi e a chiudersi in zone protette.



Sul versante opposto c'è una popolazione stremata dalle difficoltà fisiche ed economiche, anche perchè le operazioni di ricostruzione della Striscia stentano ancora a mettersi in moto.
I dirigenti di Israele e di Hamas dicono di non volere un nuovo confronto militare. Ma secondo gli analisti resta incombente il rischio che in futuro altri incidenti, anche di portata limitata, possano sfuggire di mano.
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