Cyber-attacco alla Sony, Obama: «Corea del Nord potrebbe tornare nella lista dei Paesi terroristi»

Cyber-attacco alla Sony, Obama: «Corea del Nord potrebbe tornare nella lista dei Paesi terroristi»
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Domenica 21 Dicembre 2014, 16:57 - Ultimo aggiornamento: 22 Dicembre, 14:19
Gli Usa stanno considerando l'ipotesi di inserire di inserire la Corea del Nord nella lista dei Paesi sponsor del terrorismo. È quanto ha detto il presidente Barack Obama nell'intervista esclusiva alla Cnn dopo il cyberattacco ai danni della Sony. Pyongyang era stata tolta dalla lista sei anni fa.



La Corea del nord ha invece nuovamente minacciato rappresaglie contro la Casa Bianca e altri obiettivi Usa se gli Stati Uniti prenderanno misure nei suoi confronti: «Risponderemo in modo proporzionale nel momento, nel luogo e nel modo che sceglieremo», ha fatto sapere la Commissione nazionale di difesa.



Obama ha comunque dichiarato che l'attacco informatico alla Sony Pictures è stato un atto di «vandalismo» cibernetico e non di guerra. Parlando alla Cnn, il presidente ha detto «no, non penso che sia stato un atto di guerra. Penso che sia trattato di un atto di cyber-vandalismo risultato molto costoso. Lo prendiamo molto sul serio».



«Se stabiliamo un precedente dove il dittatore di un altro Paese può interferire con un cyber attacco, con la catena di distribuzione di una società o dei suoi prodotti, e di conseguenza iniziamo a autocensurarci, questo è un problema», ha proseguito Obama, «Ed è un problema non solo per l'industria del cinema, è un problema per la nuova industria. La Cnn ha fatto servizi in cui criticava la Corea del Nord. Cosa succede se si verifica una violazione nel cyberspazio della rete? Non parleremo alla Corea del Nord? La cosa più importante in questo momento non è dire che la Sony si sta comportando male, ma capire che tutti noi ci dobbiamo adattare alla possibilità dei cyber attacchi e dobbiamo fare di più per proteggerci».




Obama, in un'intervista esclusiva alla Cnn, ha quindi sottolineato: «Non saremo intimiditi dagli attacchi degli hacker», insistendo sul fatto che il film "The Interview" non andava cancellato: «Avrei preferito che mi avessero consultato».



Gli Usa chiedono aiuto alla Cina. Negli ultimi giorni l'amministrazione Obama ha chiesto aiuto alla Cina per contrastare le capacità della Corea del nord di compiere attacchi informatici. Ad affermarlo, parlando con il New York Times, sono stati alti funzionari dell'amministrazione Washington per i quali si tratta di un primo passo in direzione della «risposta commisurata» annunciata dal presidente Barack Obama a seguito dell'attacco informatico alla Sony Pictures.



«Ciò che stiamo cercando è un'azione di blocco, qualcosa che possa contrastare i loro sforzi per condurre attacchi», ha dichiarato un funzionario citato dal giornale. Da Pechino non sarebbe arrivata al momento alcuna risposta, né è chiaro se la Cina possa o meno essere disposta a cooperare, considerate le tensioni in materia di sicurezza informatica tra i due paesi conseguenti all'incriminazione di cinque hacker che lavoravano per i militari cinesi accusati a maggio dal Dipartimento alla Giustizia di aver sottratto informazioni riservate ad alcune società americane. L'approccio segreto alla Cina si inquadra nella messa a punto agli alti livelli dell'amministrazione americana di una serie di opzioni da presentare dal presidente Obama che comprendono anche l'ipotesi di nuove sanzioni economiche verso la Corea del nord analoghe a quelle che recentemente sono state adottate contro gli oligarchi russi e le figure più vicine al presidente Vladimir Putin.



Gli Stati Uniti considerano la Corea del Nord responsabile del cyberattacco alla Sony Pictures al centro della vicenda che ha coinvolto il film "The Interview", commedia con James Franco che racconta un piano della Cia per assassinare il leader nordcoreano Kim Jong Un.
L'uscita della pellicola è stata bloccata definitivamente dopo le minacce in stile 11 settembre ricevute da parte di un gruppo chiamato "I Guardiani della Pace". La Corea del Nord si è detta completamente estranea alla vicenda, e ha offerto di avviare un'inchiesta congiunta con Washington sul cyber attacco. «Se il governo nordcoreano vuole veramente aiutare, ammetta di essere colpevole e compensi la Sony per i danni provocati dal suo attacco», ha risposto un portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale americano, Mark Stroh.




Gli hacker prendono in giro l'Fbi. In un nuovo messaggio inviato a diversi giornalisti il gruppo accusato di aver compiuto l'attacco informatico alla Sony Pictures, "Guardians of Peace", prende in giro apertamente l'Fbi. «Il risultato dell'inchiesta dell'Fbi è così eccellente che forse avete visto con i vostri stessi occhi ciò che facciamo. Ci congratuliamo per il vostro successo. Troverete il regalo per l'Fbi a questo indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=hiRacdl02w4», un link che collega ad un video chiamato «You are an idiot».
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