Zona gialla in Sicilia, da lunedì l'isola cambia colore. Green pass valido per 12 mesi: via libera dal Cts

Zona gialla in Sicilia, c'è l'ordinanza: da lunedì l'isola cambia colore, ecco cosa cambia
Zona gialla in Sicilia, c'è l'ordinanza: da lunedì l'isola cambia colore, ecco cosa cambia
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Venerdì 27 Agosto 2021, 21:07

Sicilia da lunedì 30 agosto in zona gialla e mascherine anche in strada. A firmare l'ordinanza è stato il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha commentato: «È la conferma che il virus non è ancora sconfitto e che la priorità è continuare ad investire sulla campagna di vaccinazione e sui comportamenti prudenti e corretti di ciascuno di noi». E intanto Il Comitato tecnico scientifico ( CTS) ha dato parere positivo alla proposta di prolungamento della scadenza del Green pass da 9 a 12 mesi.

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Zona gialla in Sicilia, da lunedì l'isola cambia colore

A pesare sul passaggio dalla zona bianca alla zona gialla, il superamento degli indicatori che regolano l'ingresso nelle zone a rischio: la regione registra infatti, secondo i dati del monitoraggio Iss-ministero della Salute, un tasso di occupazione delle terapie intensive al 12,1% (contro la soglia del 10%), occupazione posti letto in area medica non critica del 19,4% (contro il 15% di soglia) e incidenza a 7 giorni (20-26 agosto) più alta di tutta Italia con 200,7 casi per 100mila abitanti contro la soglia di 50.

A livello nazionale «cresce ancora anche se di poco l'incidenza dei casi arrivando a 77 per 100 mila abitanti, mentre tende a diminuire l'Rt a 1.01, appena al di sopra dell'unità. Aumenta purtroppo l'occupazione dei posti in area medica al 7,1 e di terapia intensiva al 5,4%», ha spiegato il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza. Dall'attività di sequenziamento emerge inoltre che la circolazione della variante Delta è ormai largamente prevalente in Italia, così come domina nell'Ue. Intanto resta stabile la curva dei contagi nelle ultime 24 ore così come quella dei decessi: 7.826 i positivi ai test Covid, ieri erano stati 7.221. Le vittime in un giorno sono 45 rispetto alle 43 del giorno prima. I test effettuati sono stati 265.480 tra molecolari e antigenici contro 220.872. Il tasso di positività è in calo, 2,95%, su 3,27% di ieri. Le persone decedute per Covid dall'inizio della pandemia sono 129.002.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 511, otto in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 42 mentre i ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 4.114, 55 in più rispetto a ieri. A preoccupare continua ad essere la velocità di diffusione della variante Delta, spiegano gli scienziati. 

Le altre regioni

«È più aggressiva e infetterà anche molti vaccinati. Avremo un numero che aumenta di persone da seguire a casa e le corsie piene di non vaccinati, gravi, e dovremo ancora una volta riconvertire interi reparti e rimandare le cure ad altri pazienti che aspettano da due anni», ha affermato il microbiologo ed ex direttore dell'Ema Guido Rasi. I numeri del resto parlano da soli: in Sardegna è occupato l'11,2% delle terapie intensive e il 14% dell'area medica, con 148,5 di incidenza.

In Calabria 15,2% nei reparti e 5,9% intensive con incidenza di 101,5. Le Regioni e Province autonome che risultano classificate a rischio moderato nel monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute sono Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Piemonte, Trento, Puglia, e Valle d'Aosta. Le restanti 11 Regioni sono a rischio basso. Intanto si conferma la dicotomia, spiegata più volte negli ultimi giorni dagli esperti, tra numero di contagi e numero di ricoveri.

Come nel caso della Sardegna dove calano i nuovi contagiati ma continuano a salire i ricoverati: oggi si registrano infatti 343 ulteriori casi confermati di positività su 2946 persone testate. I pazienti nei reparti di terapia intensiva sono scesi a 24 (uno in meno rispetto a ieri), mentre crescono di cinque unità quelli in area medica che ora sono 233, con un saldo comunque positivo. Alta l'attenzione sull'isola, dove il sindaco di Villasimius ha imposto la mascherina anche all'aperto, e pure in spiaggia, quando non è possibile il distanziamento.

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È arrivato intanto arriva l'atteso parere favorevole del Comitato tecnico scientifico, che allinea la data di scadenza del 'passaporto sanitariò ai dati sulla resistenza degli anticorpi al virus. Una bella boccata di ossigeno: dal punto di vista logistico, la vita più lunga del pass consente di organizzare con meno affanno il cammino verso la terza dose, che sembra ormai certa per i sanitari e via via per le categorie più fragili. Intanto, continua la corsa al vaccino in vista della riapertura delle scuole a settembre. Più del 90% del personale scolastico e universitario ha ricevuto almeno una dose o la dose unica. Rush finale con sprint per i ragazzi. Oltre il 40% tra i 12-15 anni è stato immunizzato, mentre la percentuale aumenta al 67% nella fascia 16-19. E c'è chi già guarda oltre e - come ha fatto il governatore della Toscana Eugenio Giani - inaugura la 'tolleranza zerò nei confronti dei renitenti al vaccino, che saranno interdetti dai luoghi pubblici. E mentre il Covid morde ancora - 7.826 i nuovi positivi (ieri 7221), 45 le vittime (41), tasso di positività in calo dal 3,27% al 2,95% - e la Sicilia torna gialla, continua il braccio di ferro tra imprese e sindacati sulle mense inaccessibili ai 'Cipputì no vax. L'Ue, inoltre, si prepara a vietare l'ingresso ai cittadini di Usa, Israele, Libano e montenegrini non vaccinati. «Abbiamo dati che ci dicono che l'immunità in chi è vaccinato arriva almeno a 12 mesi, il che vuol dire che la stragrande maggioranza degli italiani e sanitari farà una dose di richiamo annuale, e quindi è verosimile pensare che sia giusto estendere il Green pass a un anno», ha fatto presente l'infettivologo del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti.

Il dibattito

«Però va fatto immediatamente perché diversamente - ha spiegato il medico - ci sono alcuni che sono stati vaccinati a dicembre e che dovrebbero ricevere una dose tra settembre e ottobre». Ora la proroga evita questo gap. Chi avrà la priorità per la terza dose? «I sanitari dovrebbero essere i primi e uso il condizionale - risponde l'immunologo del Cts Sergio Abrignani -. Assieme ai fragili, ai pazienti con deficit del sistema immunitario o in chemioterapia. Poi si passerà agli over 60». Ma se ne parla «a fine anno o all'inizio del prossimo». «Oltre il 90% del personale della scuola è vaccinato. I dati diffusi dal commissario Figliuolo testimoniano il senso di responsabilità del nostro settore per la ripresa di settembre. Andiamo avanti», esulta il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi. Ma gli incrementi nella somministrazione dei booster si registrano anche per le fasce di età alte: quella tra 50-59 anni è all'80% circa in termini di prime somministrazioni/dose unica, mentre la fascia 60-69 ha superato l'85%. Si consolidano pure le percentuali delle fasce 70-79 e over 80, che si attestano rispettivamente al 90,19 e al 94,06%, sempre riferite a prime somministrazioni/dose unica. «Lotterò fino alla fine con coloro che non si vogliono fare il vaccino. Il nostro è un atteggiamento di assoluto rispetto fino al 30 settembre, dopo tiriamo le somme della nostra campagna vaccinale e chi non ha fatto il vaccino non ha più scuse», ha detto il presidente della Regione Toscana Giani inaugurando la linea dura con i contrari al vaccino. «Dopo quella data - ha sottolineato - chi non ha fatto il vaccino sta a casa: queste persone non si provino a venire nei luoghi pubblici perché la loro non vaccinazione per scelta è inconcepibile». Un assaggio della pazienza finita sono le lettere di sospensione fatte partire per i circa 4.500 operatori sanitari toscani no vax. «Chi non intende vaccinarsi non può prendersi cura degli altri», taglia corto Giani. Sul versante del lavoro, da segnalare la protesta delle Rsu alla Elettrolux di Susegana (Treviso): una irruzione al self service di lavoratori senza il Green pass ha portato l'azienda a sospendere il servizio di mensa per i 700 dipendenti. I sindacati chiedono una struttura accogliente per i pasti take-away dei no vax, sostengono che non ha senso isolare colleghi con i quali si lavora fianco a fianco. Alla Hitachi Rail di Pistoia - dove si producono treni hi-tech - le Rsu non hanno preso bene l'introduzione dell'obbligo del Green pass a mensa da fine mese, con cestini-pasto all'aperto per i non immunizzati.

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