Willy Monteiro, i Bianchi con il reddito di cittadinanza ma ricchi sui social

Willy Monteiro, i Bianchi con il reddito di cittadinanza ma ricchi sui social
Willy Monteiro, i Bianchi con il reddito di cittadinanza ma ricchi sui social
di Alessia Marani e Valentina Errante
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Mercoledì 16 Settembre 2020, 22:56 - Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 17:47

Il reddito di cittadinanza che prende Ruggero Bianchi, il padre dei fratelli Gabriele e Marco, due dei quattro ragazzi di Artena accusati dell'omicidio di Willy Monteiro Duarte, è maggiorato in quanto ha a carico i due figli formalmente disoccupati, così come lo è la moglie Simonetta. E del sussidio godrebbero anche le famiglie degli altri due accusati, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. Si attesta intorno ai 33 mila euro la cifra che i quattro del branco di Colleferro avrebbe percepito indebitamente come reddito di cittadinanza. In base a quanto si apprende Marco e Gabriele Bianchi, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, avrebbero «omesso di indicare nelle autocertificazioni compilate dati dovuti, creandosi in tal modo le condizioni per accedere al beneficio». Per questo, la Guardia di Finanza di Colleferro li ha denunciati per violazione della legge che regola il reddito di
cittadinanza alla procura di Velletri e li ha segnalati all'Inps per il recupero della somme e, quindi, la revoca. Su un totale di oltre 33 mila euro ottenuti dai denunciati ne devono essere recuperati 28.747 mila euro.

È quanto emerge dalle prime risultanze della Finanza di Colleferro che sta indagando sul tenore di vita e i redditi dei due fratelli, esperti di Mma, le arti marziali miste, ossessionati dal culto del corpo e dalla bella vita. E a cui piaceva ostentare il lusso tra bolidi su due ruote, Suv, orologi di valore, viaggi, foto in barca e abiti griffati.

 

Tutta apparenza


«Tutta apparenza - spiegava il fratello maggiore Alessandro davanti alla loro grande villa bianca con palme e telecamere a protezione - anche questa casa ce la stiamo costruendo piano piano». Sarà, ma gli inquirenti sono decisi a capire come potevano i due fratelli Bianchi permettersi auto, cene, locali e persino una sorta di "autista" personale, Vittorio Edoardo T., indagato per omissione di soccorso, che li accompagnava in tutti i loro giri.
 

Il sospetto


Il sospetto è che i due, con precedenti di polizia anche per stupefacenti, potessero fare parte di un giro si spaccio e pusher e che, complice la loro spavalderia e abilità nel picchiare, riuscissero a ottenere più di quello che spettasse loro. "I Bianchi li abbiamo allontanati dalla nostra palestra perché si sapeva che erano violenti e pericolosi - aveva confidato la titolare di una palestra di Lariano - ma su molti ragazzi fragili avevano ascendente per quella loro capacità di ottenere tutto e subito". Qualcosa la ottenevano, dunque, anche grazie al reddito di cittadinanza destinato alle persone in difficoltà preso dal padre.


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