Virus, scatta l'allarme per la variante nigeriana
L'efficacia della protezione dei vaccini

Virus, scatta l'allarme per la variante nigeriana L'efficacia della protezione dei vaccini
di Fabio NUCCI
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Domenica 2 Maggio 2021, 08:38 - Ultimo aggiornamento: 08:40

PERUGIA La profilassi anti-Covid prosegue ormai al ritmo di oltre 5mila dosi somministrate al giorno: 5.334 il totale iniettato giovedì e ieri, dato aggiornato a metà pomeriggio, quasi 3mila somministrazioni, con poco meno di 30mila scorte ancora disponibili. Dopo la riapertura delle prenotazioni, in totale 184mila gli assistiti che hanno un appuntamento, ieri scatto delle iniezioni per fragili e loro caregiver. Intanto, dopo la mini impennata di giovedì, ieri altri 120 positivi censiti con due casi sospetti di variante nigeriana.

I controlli


Il sistema di sorveglianza regionale, con la ProCiv in prima linea, resta in allerta per scongiurare eventuali infiltrazioni di positivi legati a comunità Sikh, specie dopo gli ultimi casi di variante indiana isolati a Sabaudia. Ma le antenne sono puntate anche sulle altre possibili nuove mutazioni, a partire da quella nigeriana con due campioni isolati da prelievi effettuati su positivi residenti nell’area del Trasimeno. «Non sono certa al 100% che si tratti di variante nigeriana, abbiamo mandato le sequenze all’Istituto superiore di sanità da dove non ci hanno risposto», spiega Antonella Mencacci, direttrice del laboratorio di Microbiologia dell’ospedale di Perugia. «Riteniamo sia un lignaggio verosimile di nigeriana ma non ne abbiamo ancora la certificazione da parte dell’Iss. Va comunque ricordato che si tratta di una Voi, una “Variant of interest” non una “variant of concern” (come la inglese o la brasiliana, ndr)». Dallo stesso laboratorio, la dottoressa Barbara Camilloni ha confermato che i risultati ufficiali sono attesi per l’inizio della prossima settimana. Nessun sospetto invece di possibili casi di variante indiana è emerso dai territori.
Intanto dopo i 188 casi di giovedì, ieri i nuovi positivi sono stati 120 e visti i 140 guariti e i due decessi (nei comuni di Gubbio e Terni) gli attualmente positivi sono tornati a scendere, mantenendosi sotto la soglia dei 3mila casi (2.933, -22).

I nuovi contagi sono stati certificati a fronte di 7.530 tamponi, 2.500 dei quali processati con test molecolare, con un tasso di positività del 4,8% in netta discesa rispetto al giorno precedente (6,8) e con la media mobile tornata al 4,5%. Il bollettino quotidiano del virus indica anche ricoveri ordinari stabili a 169 e un degente Covid in più nelle terapie intensive regionali dove si contano 34 assistiti, con due ingressi del giorno (24% il tasso di occupazione). Sono intanto saliti a 70 i pazienti Covid inseriti nei registri di monitoraggio degli anticorpi monoclonali in Umbria, secondo l’ultimo monitoraggio effettuato dall’Agenzia italiana del farmaco nel quale si parla di “lenta crescita delle somministrazioni”.


È di 80 casi ogni 100mila abitanti l’incidenza cumulativa aggiornata coi dati diffusi ieri, in lieve discesa in entrambe le province, 77 Perugia, 88 Terni. Sono solo 6 i comuni da “zona rossa”, compreso Umbertide che conta 37 casi settimanali e un’incidenza pari a 223; parametro in risalita anche a Giove, Arrone e Montecchio che ieri aveva il dato più alto. Contagi in ripresa anche a Tuoro sul Trasimeno, Narni e Foligno i cui parametri restano tuttavia sotto 200. Sono invece 55 i comuni da “zona bianca” e 12 quelli tornati Covid-free.
Passando alla campagna vaccinale, sono saliti a 214.573 i cittadini che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, secondo l’aggiornamento fornito dal sito governativo dedicato, con quasi 88mila cittadini che hanno completato il ciclo vaccinale. Si tratta del 10% della popolazione, dato che resta sopra la media nazionale. Sono circa 30mila le scorte rimanenti, la maggior parte Pfizer, mentre ancora nessun preparato Janssen, dei 2.550 disponibili, risulta essere stato somministrato. Delle circa 2900 dosi somministrate in mezza giornata, ieri, 2.300 sono state iniettate a soggetti fragili e loro familiari o caregiver per un totale di 50.205 iniezioni e quasi la metà della categoria “coperta” almeno da una dose.

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