Vinitaly, si apre col botto. Primitivo tra le 15 etichette più vendute al mondo

Vino rosso
Vino rosso
di Maria Claudia MINERVA
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Lunedì 8 Aprile 2019, 07:38
Vinitaly 2019, apertura col botto per la Puglia: tra le prime 15 etichette italiane più vendute al mondo c'è il Primitivo, con un trend di crescita sopra al 17% in volume e circa al 21% in valore. Non solo. Tra i cinque vitigni italiani campioni di crescita ci sono anche i due pugliesi Primitivo, secondo (con il 20,5%) e Negroamaro, al quinto posto con il 14.7%. Insomma, la kermesse di Verona che ha aperto i battenti ieri ha già regalato alla Puglia una bella soddisfazione, una rivincita rispetto a chi, fino a pochi anni fa, non credeva che questa regione potesse esprimere uve e vini di così alta qualità.
«La  Puglia del vino sì è presentata al Vinitaly come regione dei grandi numeri - hanno sottolineato dalla Regione -. Ha la più alta superficie vitivinicola, pari a circa 85 mila ettari, sopra la media nazionale, di cui oltre 16 mila coltivati a biologico e una produzione che fa concorrenza a regioni da sempre considerate leader come il Veneto nel settore vitivinicolo. Il 2018 è stata un'ottima annata per quantità: è stato stimata una produzione del +20% di ettolitri di vino rispetto al 2017 contribuendo a circa il al 19% della produzione nazionale (dati Assoenologi Puglia e Industry Book Unicredit 2019)». Ma la Puglia è «anche tra le regioni italiane che investono maggiormente nella ristrutturazione e riconversione dei vigneti vitivinicola finalizzati al miglioramento della qualità e della competitività del settore. Un comparto che è trainante per l'economia regionale e non solo è stato sottolineato dal governatore Michele Emiliano e dall'assessore alle Risorse agricole Leo Di Gioia.
Centinaia i visitatori che ieri hanno affollato, fin dalle prime ore del mattino, il padiglione 11 dedicato alla Puglia, dimostrazione di quanto la Puglia attragga curiosi, operatori, stampa specializzata, buyers.
«L'apertura di Vinitaly 2019 conferma il vino come asset fondamentale del Made in Italy. Tradizionale come il pranzo della domenica, il #vino è un collante tra generazioni che coinvolge quasi 9 cittadini su 10 in tutto lo stivale. Ma Vinitaly 2019 parla anche di Puglia: il Primitivo è tra le prime 15 etichette italiane più vendute nel mondo e tra i primi 5 campioni di crescita il secondo posto spetta al Primitivo e il quinto al Negroamaro - ha dichiarato il senatore dei Dem, Dario Stefàno -. Un risultato magnifico, tanto più che appena dieci anni fa, nel 2009, il Primitivo era riconosciuto solo come vitigno da taglio e la Puglia imbottigliava in qualità poco più del 17% della propria produzione primaria. Oggi concretizziamo questo risultato che, con la rinascita del rosato che abbiamo voluto e raggiunto, ci fa scrivere una pagina importante di storia della viticoltura italiana. Merito soprattutto dei produttori, degli enologi, dei sommelier che hanno dato competenza e completezza al sistema. Ma lo sento anche un po' mio, questo risultato straordinario». Del resto, il senatore Stefàno ha sempre creduto nelle possibilità della Puglia di esprimere vitigni e vini eccellenti. «Quelli raggiunti ora sono i risultati di un lavoro pregresso - ha aggiunto - sforzi degli anni passati che però andrebbero rafforzati ma che invece negli ultimi tempi hanno registrato solo inerzia».
Intanto, però, si punta ai risultati ottenuti. Anche per Coldiretti Puglia a spingere il successo del vino italiano «sono le etichette sovraniste che occupano i primi dieci posti della bottiglie che hanno fatto registrare il maggior incremento dei consumi in valore durante l'anno, con due vini pugliesi nelle prime 4 posizioni - ha commentato con soddisfazione il presidente della Coldiretti Lecce, Gianni Cantele -. Nel tempo della globalizzazione, gli italiani bevono patriottico come dimostra il fatto che al secondo posto c'è il Primitivo pugliese (+21%) e al quarto posto il Negroamaro pugliese con un aumento del 15%».
«Il successo dei vini di Puglia è il risultato di un mix vincente di fattori che partono dalle potenzialità del terroir e delle varietà autoctone ha spiegato Cantele, presente al Vinitaly anche con l'omonima cantina - passando per le capacità imprenditoriali dei vitivinicoltori pugliesi che hanno portato al boom dei rosati pugliesi, che con un balzo del 17% risultano i più venduti, al secondo posto della classifica di gradimento, seguono solo i rosè della Provenza».
E nella prima giornata del Vinitaly Confcooperative ha snocciolato i numeri: il 58% del vino italiano è prodotto dalla cantine cooperative italiane che oggi sono presenti sul territorio della penisola con 480 realtà produttive per un fatturato record raggiunto quest'anno di 5 miliardi di euro. A rilasciare il dato economico, in occasione dell'apertura 2019 del Vinitaly, è Confcooperative. Notevole anche il peso nella Puglia con quote superiori all'80% per ben 6 dop.
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