Roberto Mancini ha detto addio al suo più grande amico. Gianluca Vialli è morto a poche settimane da Sinisa Mihajlovic, un altro compagno di vita del ct della Nazionale. «Dopo pochi giorni dall'addio di Sinisa, ho perso un altro fratello – le parole di Mancini al Corriere dello Sport -. Anzi, un fratellino, come amavo chiamarlo, perché ci siamo incontrati a 16 anni e non ci siamo mai più separati. Abbiamo fatto tutto il cammino insieme. Giovanili azzurre, Nazionale, la Samp, le gioie, i dolori, i successi e le sconfitte. E poi le due notti di Wembley. In una abbiamo pianto insieme per il dolore e per l'amarezza, tanti anni fa. Nell'altra abbiamo pianto di gioia, come se fossimo stati uniti dal destino, prima della sua scomparsa».
L'addio di Mancini
Insieme hanno vissuto l'avventura in Nazionale, con la gioia più grande della vittoria degli Europei a Wembley nel 2021. «Ringrazio il presidente Gravina.
Mancini era stato a Londra in clinica da Gianluca Vialli pochi giorni prima della fine dell'anno. I funerali saranno in forma strettamente privata e la data non verrà comunicata. Una scelta riservata, così come l'ex campione aveva sempre voluto. Vialli era ricoverato Royal Marsden Hospital di Londra. È morto a 58 anni per la recrudescenza del tumore al pancreas.
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