Via della Seta, si parte. Anche Eni, Enel e Snam nell'intesa con la Cina

Xi Jinping
Xi Jinping
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Sabato 23 Marzo 2019, 08:57
Gli Usa si sono detti contrari, l'Ue è pronta a dar battaglia, con Emmanuel Macron che lancia addirittura un controvertice, ma per l'Italia è arrivato il giorno dell'accordo per la Via della Seta con la Cina. Saranno Giuseppe Conte e Xi Jinping a siglare un patto dai numerosi risvolti economici, sebbene le preoccupazioni dell'Occidente siano tutte su un piano squisitamente politico.
Trasporti, energia, impianti siderurgici, credito, cantieri navali: attraversano tutto il sistema industriale italiano gli accordi commerciali che verranno ufficializzati oggi a Villa Madama, quando verrà siglato il memorandum Italia-Cina. Per il governo è un traguardo che il vicepremier Luigi Di Maio sottolinea citando Trump: «Anche noi diciamo Italia First nelle relazioni commerciali»; bolla poi le preoccupazioni di altri Paesi europei come una reazione al fatto che l'Italia «arriva prima» tra i Paesi G7 ad un'intesa con la Cina e rassicura: «Spiegherò agli americani che non hanno nulla da temere», neanche sul fronte delle reti per la telefonia mobile. «Se i nostri alleati hanno delle preoccupazioni sul 5G è bene irrobustire la golden power». Confindustria puntualizza: «Siamo favorevoli all'accordo ma senza strappi con i nostri partner strategici e d'intesa con l'Europa». Licia Mattioli, la vicepresidente per l'internazionalizzazione, precisa così che ci sono opportunità da cogliere ma che l'intesa «fra i due Governi non può mettere in discussione la collocazione euro-atlantica dell'Italia» e «tantomeno può essere dimenticato il fatto che è l'Europa, la nostra casa comune, l'unica dimensione che può permetterci di competere con giganti come Cina o Stati Uniti».
Sugli accordi tra aziende c'è riservatezza. Da quanto trapela sulle imprese che potrebbero essere coinvolte, indiscrezioni non confermate, il quadro è ampio: da intese sul credito con Cdp, Unicredit e Intesa Sanpaolo, nel settore navale con Fincantieri e con il Rina di Genova, all'energia con Terna, Ansaldo, Snam, Italgas, Enel e Eni, ai trasporti con Ferrovie, ed alla siderurgia con Danieli. Snam ha confermato che «firmerà un'intesa a supporto di iniziative congiunte che riguardano sia l'Italia e la Cina che paesi terzi». Eni che firmerà con Bank of China un accordo «per rafforzare la collaborazione su vari strumenti finanziari». Nel turismo l'annuncio di accordi con il tour operator di stato Cits: voli diretti con Ancona e Bari, intese con Aeroporti di Puglia, Basilicata, Sicilia, Marche, Umbria e Calabria.
La Puglia è fuori dall'accordo ma non si esclude che il modello dell'intesa possa essere replicato anche per porti importanti come quello di Taranto.
Ieri l'incontro tra Xi e il capo dello Stato Sergio Mattarella, che non ha nascosto la sua soddisfazione per un accordo nel quale ha sempre creduto, ma non si è tirato indietro sui nodi ancora da sciogliere rispetto alle politiche commerciali dell'Impero Celeste. E le elenca una ad una: i diritti umani, innanzitutto e poi la «leale concorrenza tra le imprese», la «rimozione delle barriere per i prodotti italiani», il «rispetto della proprietà intellettuale» e la «lotta comune alla contraffazione». Xi ha risposto a - quasi - tutte le questioni sollevate da Mattarella. Non una parola sui diritti umani, ma la disponibilità ad aprire un dialogo. E molte rassicurazioni sul fronte commerciale. «Tra di noi non c'è nessun conflitto di interesse - ha detto - e sappiamo entrambi come rispettare le preoccupazioni della controparte». E ancora: «Vogliamo consolidare la fiducia politica», valorizzare «la collaborazione nei trasporti, nei porti, nelle infrastrutture. Siamo disponibili a importare sempre di più prodotti italiani di qualità», ha assicurato. «La parte cinese, vuole uno scambio commerciale a due sensi e un flusso degli investimenti a due sensi», ha aggiunto, mentre Mattarella sottolineava il contributo «cruciale» dell'Italia nella nuova Via della Seta. Il memorandum, ha concluso Mattarella, «rappresenta un interesse anche nell'ambito della strategia Ue».
M.Iai.
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