Vaiolo delle scimmie, chi è il paziente zero a Roma? Ha 40 anni: «All'inizio sembrava un'influenza, poi gli sfoghi»

Vaiolo delle scimmie, chi è il paziente zero a Roma? Ha 40 anni: «All'inizio sembrava un'influenza, poi gli sfoghi»
Vaiolo delle scimmie, chi è il paziente zero a Roma? Ha 40 anni: «All'inizio sembrava un'influenza, poi gli sfoghi»
di Camilla Mozzetti
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Venerdì 20 Maggio 2022, 07:34 - Ultimo aggiornamento: 16:41

ROMA Un quarantenne domiciliato a Roma, nel quadrante Sud-est, ma residente in un altro Paese, con un quadro clinico che non presenta fragilità o patologie complesse o croniche. È questo l'identikit del paziente zero positivo al Monkeypox virus, ovvero il vaiolo delle scimmie. L'uomo è rientrato nella Capitale ai primi di maggio da un viaggio svolto per motivi di piacere e in parte di lavoro alle Canarie, i sintomi iniziali della malattia scatenata dal virus sono comparsi a distanza di qualche giorno. All'inizio pensava che fosse una banale influenza: malessere, spossatezza, febbre. Poi sono arrivate le lesioni sulla pelle, simili a delle pustole che hanno ricoperto il busto, le spalle e alcune zone delle parti intime. Così il quarantenne, lo scorso 17 maggio nel pomeriggio decide di farsi visitare e varca l'ingresso del pronto soccorso del policlinico Umberto I dove i medici sospettano da subito che si tratti di vaiolo. La diagnosi arriverà dal laboratorio dello Spallanzani dove attualmente l'uomo è ricoverato.

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LE CONDIZIONI
Le sue condizioni tuttavia, trattandosi di un virus che si pensava fosse ormai debellato, non sono gravi.

I sanitari che per primi ormai da due anni hanno iniziato a fronteggiare il Sars-Cov-2 non hanno ritenuto necessario, al momento, sottoporre il paziente ad una mirata terapia antivirale (che pure esiste con farmaci in parte sperimentali). Dunque il suo quadro clinico non è compromesso né desta allarmismi. Ma non potrebbe essere l'unico positivo al Monkeypox. Ci sono, infatti, altri due casi sospetti che però non hanno un link diretto con il paziente zero. In sostanza, tra loro e il positivo al vaiolo delle scimmie non pare ci siano stati contatti. Questo da una parte rassicura: non c'è un focolaio o un cluster anche se naturalmente - laddove uno o entrambi dovessero risultare positivi - si dovrà entrare più nel dettaglio.

 


Il vaiolo delle scimmie pur seguendo un contagio simile in parte a quello del Covid-19 (si può trasmettere infatti anche con le goccioline di saliva) non è così immediato. Il contatto deve essere prolungato e continuo e difficilmente ci si infetta venendo a contatto a una distanza ravvicinata con le goccioline di saliva di un positivo. Più facile contagiarsi attraverso liquidi biologici o lesioni o contatti diretti: dai baci al sesso. Come si è contagiato il paziente zero? Verosimilmente il virus è stato contratto alle Canarie. Dall'Istituto superiore di Sanità ed anche dallo Spallanzani invitano alla prudenza, soprattutto nei contatti stretti o sessuali, proprio perché questo virus si trasmette nell'uomo principalmente attraverso il contatto con i fluidi corporei.

 
 

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