L'annuncio di Zaia: «Entro giugno i veneti saranno tutti vaccinati»

Il presidente Zaia durante le vaccinazioni a Godega di Sant'Urbano
Il presidente Zaia durante le vaccinazioni a Godega di Sant'Urbano
di Angela Pederiva
4 Minuti di Lettura
Lunedì 29 Marzo 2021, 09:14 - Ultimo aggiornamento: 09:21

GODEGA DI SANT'URBANO (TREVISO) - Nelle ultime ventiquattr'ore in Veneto sono state somministrate 73,8 dosi ogni 10.000 abitanti. Luca Zaia fa due conti e guarda a giugno con fiducia: «Se manteniamo questa velocità, in 136 giorni vacciniamo 5 milioni di veneti. E siccome dal totale dobbiamo togliere i ragazzini fino a 16 anni, i 232.698 cittadini che hanno già fatto anche il richiamo e le 23.263 persone estremamente vulnerabili ormai immunizzate, stimiamo di poter mettere in sicurezza la nostra regione nel giro di un paio di mesi». L'annuncio arriva dalla sua Godega di Sant'Urbano, dove il governatore tiene a battesimo la sperimentazione trevigiana dell'accesso libero per i nati nel 1936, «un modello da estendere anche alle altre province e da affiancare al nuovo sistema di prenotazione».
L'INTEGRAZIONE

Il portale sarà presentato oggi, durante la quotidiana diretta da Marghera. «Dietro c'è un grande lavoro, ma il risultato è di estrema semplicità: non servirà nemmeno digitare il proprio nome e cognome», anticipa Zaia, precisando che saranno i direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere a valutare come integrare la prenotazione telematica e l'accesso libero, in base alle caratteristiche dei rispettivi territori. Non a caso i dg delle altre Ulss sono stati mandati in perlustrazione nella Marca Trevigiana, per vedere da vicino come funziona la scansione ora-mese, articolata in dodici ondate dalle 8 alle 20. «Nel caso degli 85enni basta una giornata perché sono 4.700 in quattro sedi riflette il presidente della Regione ma il meccanismo rimane lo stesso anche con le annate più affollate. Prendiamo ad esempio la mia classe: del 1968 siamo 85.000 in Veneto. Quindi non è sufficiente un'ora per un mese, ma si possono spalmare i mesi su più ore, magari anche su diverse giornate o, ancora meglio, serate: tipo dalle 20 alle 24, dopo il lavoro. Dato che questo schema ha dimostrato di funzionare, semplificando molto l'attività organizzativa, lo allargheremo a tutto il territorio regionale. Ogni direttore generale valuterà la capacità della squadra di vaccinatori, la disponibilità di dosi e la tipologia di ingaggio dei pazienti, dopodiché deciderà». 
Per dire, con i più giovani potrebbe essere più utile la prenotazione online, mentre con i più anziani è prevedibile che sia più efficace l'ingresso libero. «Ma quest'ultimo osserva Zaia può essere comunque una valida alternativa, qualora dovesse esserci un blocco informatico. Abbiamo visto che, grazie agli organi di informazione e alla collaborazione dei sindaci, la gente arriva. Per questo ringrazio di cuore tutti, dai sanitari ai volontari: stiamo facendo un'esercitazione in tempo di guerra».
LE SCORTE

Un test simile, ma di proporzioni ridotte, viene attuato anche a Marano Vicentino, dove l'Ulss 7 prova l'accesso libero per i nati fra gennaio e aprile del 1952. Alessandro Bisato, segretario regionale del Partito Democratico, segnala disagi e contesta disparità: «È mai possibile che in Veneto ci siano realtà territoriali che questa mattina hanno chiesto ai 69enni di presentarsi liberamente senza prenotazione e si siano poi sorbiti code interminabili?». Proprio l'azienda della Pedemontana, intanto, sta per esaurire le scorte: «Le restano 3.000 dosi di AstraZeneca rivela Zaia ma c'è il rischio che in quattro o cinque giorni svuotiamo i magazzini in tutto il Veneto. Con le 30.969 dosi iniettate sabato, il totale sale a 770.735. Al momento ce ne restano 127.755, di cui 23.000 ancora bloccate per le inchieste. Finora abbiamo usato l'85,8% delle disponibilità complessive: il 96,3% di PfizerBiontech, il 64,1% di Moderna e il 63% di AstraZeneca. Speriamo che venga confermato l'arrivo di altri 225.470 vaccini martedì». 
Al momento però non si parla di Sputnik, tuttora in attesa del via libera dall'agenzia regolatoria europea Ema, anche se le trattative della Campania continuano a indispettire il leghista. «Quando abbiamo informato chi di dovere sui nostri contatti con i produttori del vaccino russo lamenta ci hanno risposto che stavamo trattando con gente poco seria.

Ora prendo atto che il collega Vincenzo De Luca ringrazia della collaborazione l'ambasciatore italiano in Russia, cioè il rappresentante dello stesso Governo che ha bloccato noi». Polemiche a parte, oggi il Veneto comincia un'altra settimana in fascia rossa. «Ma nel confronto con i ministri ribadisce Zaia chiederò di riaprire le scuole, dopo Pasqua, con tamponi settimanali». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA