Tutti sappiamo che un eccessivo consumo di alcolici e super alcolici fa male. Ma anche un’assunzione moderata di drink può comportare rischi per la salute. Un concetto, ormai condiviso da tutta la comunità scientifica ribadito da un crescente numero di studi che mettono in guardia sui livelli di consumo definiti a basso rischio nelle linee guida internazionali (non più di un drink al giorno per le donne e non più di due per gli uomini). Una nuova ricerca americana pubblicata su Nature Communication, in particolare, ha fatto luce sui danni cerebrali correlati al consumo di alcolici, scoprendo che passare da una a due unità alcoliche al giorno è collegato ad alterazioni della struttura e delle dimensioni del cervello.
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Alcolici e cervello, i danni dei drink
Lo studio ha analizzato i dati di oltre 36mila adulti scoprendo che più le persone consumavano alcol, più materia cerebrale diminuiva.
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Gli esperti
Tuttavia, gli esperti vogliono ricordarci che i risultati sono una correlazione, non una causalità. Questa associazione con le riduzioni della materia cerebrale «non è lineare, ma peggiora più bevi» ha spiegato Remi Daviet, co-autore corrispondente dell’analisi ed ex ricercatore post-dottorato della Wharton School dell’Università della Pennsylvania, attualmente all’Università del Wisconsin-Madison.
«Questo studio ha esaminato il consumo medio, ma siamo curiosi di sapere se bere una birra al giorno sia meglio che non berne nessuna durante la settimana per poi consumarne sette nel weekend – ha aggiunto Gideon Nave, co-autore corrispondente dello studio e membro della Wharton School dell’Università della Pennsylvania – . Ci sono alcune prove che il cosiddetto binge drinking (il bere fino ad ubriacarsi) è peggio per il cervello, ma non l’abbiamo ancora esaminato da vicino».
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Lo studio inglese
Gli studiosi sperano di poter usare di nuovo la Uk Biobank per poter studiare altre correlazioni tra il decadimento cerebrare e il consumo di alcol e sperano anche di essere in grado di definire in modo più definitivo la causalità piuttosto che la correlazione, cosa che potrebbe essere possibile con nuovi set di dati biomedici longitudinali che seguono le persone mentre invecchiano. «Potremmo essere in grado di esaminare questi effetti nel tempo e, insieme alla genetica, districarci tra le relazioni causali – ha proseguito Nave – . Ci sono alcune prove che l’effetto negativo del bere sul cervello è esponenziale, per cui un drink in più in un giorno potrebbe avere un impatto maggiore rispetto a qualsiasi altro drink del giorno precedente».