La Gran Gretagna si prepara a dare il via al "visto elettronico" emette un'altra barriera con l'Europa. Lo fa con l'introduzione dell'ETA, Electronic System Travel Authorisation, un permesso a pagamento che ciascun viaggiatore dovrà chiedere e ottenere prima di recarsi Oltremanica. A meno che non abbia già in tasca un visto o un permesso di residenza, perché in quei casi il rientro sarebbe ovviamente gratuito. Per l'Italia sarà obbligatorio dal 2024 e costerà 10 euro. C'è di buono che si potrà fare on line e consentirà anche visite multiple.
La procedura
Il giorno dopo aver annunciato il pugno durissimo contro gli immigrati clandestini che tentano la traversata da Calais, ora tocca ai turisti e agli altri viaggiatori che si recheranno in United Kingdom senza un visto, col diritto di rimanerci fino a 90 giorni.
Procedura on line
«Il costo di un ETA sarà in linea con altri simili permessi internazionali e ciascun individuo potrà effettuare più viaggi nei due anni della sua validità», si legge sul sito del governo. Il processo sarà tutto automatizzato e la richiesta andrà inoltrata alcuni giorni prima della partenza. «Sarà veloce, agile e interamente digitale», si potrà richiedere attraverso smartphone e si riceverà «una veloce risposta». Dopo l'elaborazione della domanda, il passeggero che otterrà la conferma potrà quindi presentarsi al gate dell'aeroporto per imbarcarsi, con la sicurezza che nessuno lo bloccherà all'arrivo. L'Home office stima che saranno 30 milioni le richieste annuali da processare. Il nuovo sistema entrerà in vigore per i Paesi europei, Italia inclusa, entro la fine del 2024, si legge sul sito del ministero dell'Interno, mentre i primi a sperimentarlo saranno i cittadini provenienti dal Qatar già da ottobre 2023. A seguire poi l'ETA sarà obbligatorio per i viaggiatori di ogni parte del mondo. «Questo ci permetterà di riprendere il controllo dei nostri confini, perché potremo bloccare le minacce in ingresso nel Regno Unito, dando agli individui in viaggio una maggiore tranquillità a monte, prima della partenza», si legge ancora sul sito ufficiale. Come sottolinea il ministro dell'immigrazione Robert Jenrick, «rafforzare i nostri confini rimane una delle priorità del governo».
Campagna elettorale
Un tema molto caro, quello del controllo dei confini, un mantra del partito conservatore ripetuto dai tempi della campagna pro-Brexit e diventato ancora più rilevante dal punto di vista mediatico in seguito all'uscita dall'Unione europea e in vista delle elezioni generali dell'anno prossimo, quando i Tory dovranno cercare di far dimenticare ai loro elettori gli scandali del Partygate del governo Johnson e quelli finanziari del successore Liz Truss. Poter affermare di aver mantenuto la promessa di controllare i confini, quindi, si presta a diventare un cavallo di battaglia vincente per la prossima campagna elettorale. D'altronde, anche la Ue sta per introdurre il suo sistema di visti, chiamato ETIAS, European Travel Information and Authorisation System. Sta lavorando al progetto dal 2016 e il rilascio era previsto per novembre 2023, ma è stato ritardato al 2024 per motivi tecnici. La richiesta costerà 7 euro a persona, la tariffa sarà tuttavia applicata solo ai viaggiatori extra Ue di età compresa tra i 18 e i 70 anni. L'ETIAS permetterà di tenere traccia di coloro i quali, in assenza di visto o di residenza europea, entreranno e usciranno dai Paesi dell'Unione.