Istanbul, strage di capodanno: 39 morti. Caccia al killer

Istanbul, strage di capodanno: 39 morti. Caccia al killer
5 Minuti di Lettura
Domenica 1 Gennaio 2017, 00:31 - Ultimo aggiornamento: 2 Gennaio, 10:34

Terrore e morte nella notte di capodanno a Istanbul, in Turchia, dopo un 2016 già funestato da numerosi attentati terroristici. Il Reina, una discoteca frequentato da star e calciatori e piena di giovani che stavano festeggiando l'arrivo del 2017, è stata attaccata a colpi di arma da fuoco.

Un uomo armato, presumibilmente da solo, ha fatto irruzione nel locale, in un elegante quartiere di Istanbul, dopo la mezzanotte, e ha compiuto una strage: almeno 39 morti e una settantina di feriti, soprattutto stranieri. Poi si è dato alla fuga facendo scattare una gigantesca caccia all'uomo.

Fre le vittime almeno 25 sono stranieri: 7 sauditi, 3 iracheni, 3 giordani, 2 libanesi, una franco-tunisina e il marito, 2 indiani, uno da Kuwait, Libia, Siria e Israele, un ventenne belga di origine turca e un canadese-iracheno. Morto anche un agente di polizia mentre i feriti sono 69, di cui 4 versano in condizioni critiche. In salvo un gruppo di italiani, a parte una giovane bresciana rimasta leggermente ferita, che era al Reina la notte di capodanno ma è scampato alla strage. Al momento il ministro degli Esteri Alfano esclude la presenza di altri italiani.
 

 

L'attacco è avvenuto verso l'1:30 ora locale, le 23:30 in Italia. In un primo momento si era parlato di un killer vestito da Babbo Natale: ipotesi smentita però dal premier Binali, il quale ha spiegato anche che l'attentatore ha lasciato la pistola prima di fuggire. Il killer ha urlato 'Allah Akbar' mentre apriva il fuoco, hanno raccontato alcuni testimoni sopravvissuti alla strage, riferiscono i media internazionali tra cui il Guardian e Times of Israel. In un video si vede l'attentatore entrare nel locale sparando. In un altro si vedono i colpi di kalashnikov colpire un'auto.

Tutti gli sforzi delle autorità turche sono concentrati in quella che sta diventando una gigantesca caccia all'uomo estesa all'intero Paese. Centinaia di agenti in strada hanno allestito posti di blocco con l'unico obbiettivo di catturare l'attentatore - probabilmente non l'unico autore della strage - che è riuscito a fuggire. Sono state diffuse foto che mostrano il terrorista in azione.

LA RICOSTRUZIONE
Il locale preso di mira, il Reina, è un rinomato nightclub sulle rive del Bosforo nel quartiere di Ortakoy nel distretto di Besiktas, parte europea di Istanbul. Al momento dell'attacco ci sarebbero state tra le 500 e le 600 persone. L'attentatore avrebbe prima ucciso un poliziotto e una guardia giurata all'ingresso, per poi entrare nel locale e iniziare a sparare a caso sulla folla. Molti si sarebbero perfino gettati nelle acque gelide dello stretto per sfuggire alla morte (la video-ricostruzione in 3D). Circa 60 le ambulanze accorse sul posto (video). 

Intanto cominciano a delinearsi le storie delle vittime dell'attentato, molte delle quali giovani. Sui social rimbalzano le foto prima dell'orrore: sorrisi, brindisi e selfie in attesa della mezzanotte che per loro non è mai arrivata.

ll primo bilancio dei morti è stato reso noto dal governatore della provincia di Istanbul, Vasip Sahin, che ha parlato di un attacco terroristico. Sahin ha aggiunto che l'attacco sarebbe stato compiuto da un singolo attentatore, mentre i media locali parlavano di due assalitori armati di kalashnikov.

Nelle ore successive all'attentato, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha tuonato contro coloro che «stanno cercando di creare caos e destabilizzare il Paese» e ha assicurato che «manterremo il sangue freddo e resteremo più uniti che mai».

La Turchia non riesce a tirarsi fuori dalla spirale di sangue che l'ha avvolta negli ultimi anni, culminata in un 2016 che ha prodotto centinaia di morti in almeno sei grandi attentati, l'ultimo dei quali appena 20 giorni nei pressi dello stadio di Istanbul. Il suo uomo forte, Erdogan, da una parte si accorda con la Russia per dividersi le zone d'influenza in Siria, mentre in casa propria punta a una riforma presidenzialista che lo rafforzi ulteriormente, a scapito di ogni avversario, interno ed esterno.

Dall'altra parte, però, il sultano deve fare i conti con la risposta violenta dei separatisti curdi del Pkk e dei jihadisti filo-Isis, che seminano stragi per tutto il Paese. Sul nightclub di Istanbul, probabilmente, sventola la bandiera nera del Califfato, che appena due settimane fa ha insanguinato il Natale di Berlino. E che adesso minaccia di colpire in massa anche in Gran Bretagna, persino con armi chimiche, come ha avvertito oggi il ministro della Sicurezza di Londra Ben Wallace in un'intervista al Sunday Times.

LE REAZIONI
Unanime la condanna internazionale, dalla Casa Bianca alla Russia, all'Ue. Per l'Italia, il presidente Sergio Mattarella ha invocato «fermezza contro la barbarie terrorista» mentre il premier Paolo Gentiloni ha inviato un messaggio a Erdogan parlando di «vile e brutale attacco» e assicurando la solidarietà del governo  italiano. «Purtroppo, la violenza ha colpito anche in questa notte di auguri e di speranza. Addolorato, sono vicino al popolo turco», ha detto papa Francesco all'Angelus.

La Casa Bianca ha offerto ad Ankara l'aiuto degli Usa, mentre il dipartimento di Stato ha espresso solidarietà «all'alleato turco»; l'alto rappresentante europeo per gli Affari esteri Federica Mogherini ha sottolineato come si debba «lavorare per prevenire tali tragedie»; il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha parlato di «tragico attacco».

© RIPRODUZIONE RISERVATA