Oggi i volontari di Greenpeace sono entrati in azione in 23 città di tutta Italia per sensibilizzare l’opinione pubblica sul referendum del prossimo 17 aprile, quando gli italiani saranno chiamati a esprimersi sulle trivellazioni in mare.
Oltre a informare i cittadini, i volontari di Greenpeace hanno fatto un blitz nei luoghi più iconici e famosi delle nostre città, mostrando un’immagine “petrolizzata” e surreale del Paese per diffondere un chiaro messaggio: “L’Italia non si trivella”, come recita il titolo stesso della campagna dell’associazione ambientalista.
«Chiediamo a ogni italiano di partecipare al referendum sulle trivelle del prossimo 17 aprile. È un appuntamento che riguarda il Paese nella sua interezza, non solo alcuni territori», dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace. «In ballo ci sono questioni della massima importanza per tutti: il futuro del nostro sistema energetico; la scarsissima occupazione che potrebbe venire dalle trivelle contro l’enorme perdita di posti di lavoro che potrebbero subire il turismo e la pesca; le nostre finanze pubbliche, giacché ai petrolieri si continuano a garantire privilegi sconosciuti a ogni altro cittadino; la qualità dell’aria delle nostre città e la speranza di liberarci dallo smog delle automobili. Il 17 aprile possiamo scegliere che Paese vogliamo diventare: ostaggio delle lobby fossili o una comunità vitale che guarda al futuro e alle energie pulite», conclude Boraschi.
Greenpeace invita tutti gli italiani, il prossimo 17 aprile, a fermare le trivelle votando Sì al referendum.
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