Poliziotti uccisi a Trieste, chi erano Matteo Demenego e Pierluigi Rotta: «Due ragazzi speciali»

Poliziotti uccisi a Trieste, chi erano Matteo Demenego e Pierluigi Rotta
Poliziotti uccisi a Trieste, chi erano Matteo Demenego e Pierluigi Rotta
di ​ Simone Pierini
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Venerdì 4 Ottobre 2019, 20:11 - Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 11:27

«Due ragazzi speciali, avevano appena 30 anni». Un agente della Questura si commuove e gli spunta qualche lacrima quando, rispondendo alle domande sui due poliziotti uccisi, precisa di conoscerli entrambi. Pochi istanti, poi non vuole aggiungere altro, si allontana in silenzio. 
 

 

 I due agenti, freddati da un giovane cittadino dominicano psicologicamente fragile, si chiamavano Pierluigi Rotta e Matteo Demenego. Tragica ironia della sorte, sono stati uccisi proprio in Questura, questo pomeriggio. Rotta era agente scelto e aveva 34 anni, originario di Pozzuoli in provincia di Napoli. 



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Proprio nel capoluogo campano il padre aveva lavorato come poliziotto prima di andare in pensione. Rotta aveva svolto l'incarico anche a Napoli prima di essere trasferito a Trieste. Matteo Demenego, originario di Velletri (Roma), aveva 31 anni ed era agente semplice, era diventato poliziotto con il 186/o corso allievi agenti ed era stato assegnato a Trieste il 24 settembre 2013. Demengo aveva compiuto gli anni pochi giorni fa, venerdì 27 settembre, era appassionato di balli latinoamericani che praticava regolarmente. Entrambi i poliziotti uccisi erano in servizio presso l'Upgsp.

Dolore a Pozzuoli. «Con sommo dolore ho appreso della morte di due poliziotti a Trieste. Uno di loro, Pierluigi Rotta, è un nostro concittadino. Pozzuoli perde uno dei suoi figli migliori». Così il sindaco di Pozzuoli (Napoli), Vincenzo Figliolia, dopo aver appreso della tragica morte dell'agente scelto di polizia Pierluigi Rotta, originario della città flegrea e in servizio presso la Questura di Trieste. «Notizie - aggiunge Figliolia - che mai vorremmo sentire. Chi sceglie di servire lo Stato è un eroe dei giorni nostri che con spirito di abnegazione porta avanti una missione a difesa della collettività. Tutta la mia vicinanza alla famiglia di Pierluigi e a quella del collega a cui barbaramente è stata strappata la vita da bastardi criminali. La città di Pozzuoli, la Giunta ed il Consiglio comunale si uniscono in queste ore di dolore. Un caro abbraccio a Pasquale, papà di Pierluigi, per tempo al servizio della città presso il commissariato di Pozzuoli. Nel giorno dei funerali sarà indetto lutto cittadino», conclude il sindaco di Pozzuoli.

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