È morto oggi a Roma il padre di Francesco Totti, Enzo. Aveva 76 anni ed era ricoverato all'ospedale Spallanzani. Era risultato positivo al Covid ed era in terapia intensiva. Soprannominato amichevolmente lo "Sceriffo", lascia i due figli – l'ex capitano della Roma e il figlio maggiore Riccardo – e la moglie Fiorella.
Ciao Enzo ❤️
Il nostro abbraccio va a Fiorella, Francesco, Riccardo e a tutta la famiglia @Totti #ASRoma— AS Roma (@OfficialASRoma) October 12, 2020
Enzo Totti qualche anno fa è stato colpito da un infarto che gli ha impedito di seguire le trasferte del figlio quando ancora giocava nella Roma. Enzo era di casa a Trigoria ed è stato un vero e proprio punto di riferimento nella vita di Francesco: molto spesso si presentava dopo gli allenamenti con pizza e mortadella al centro tecnico, facendo felici tutti i calciatori.
Totti, il racconto sul papà
In alcune interviste Francesco ha raccontato che suo papà ha da sempre seguito la sua crescita calcistica, senza mai lasciarlo solo: «Papà non mi ha mai fatto i complimenti, anzi mi ha sempre bastonato.
Enzo Totti, chi era
«Sei scarso, è meglio tuo fratello Riccardo». Scherzava così Enzo Totti (76 anni) con il figlio Francesco, anche quando si è laureato campione del mondo con la maglia dell’Italia e con la Roma ha trascorso 25 anni indimenticabili. Papà Enzo era una stella polare per Francesco, è grazie ai suoi insegnamenti e a quelli di mamma Fiorella che l’ex capitano giallorosso è stato capace di restare sempre umile e con i piedi ben saldi a terra. Enzo era un uomo semplice, ex impiegato di banca che qualche anno fa si è salvato da un infarto che gli ha impedito di seguire in trasferta la Roma, sua grande passione da tutta la vita. Quando Francesco giocava nella Roma era solito portare a Trigoria per ogni compleanno la pizza rossa e quella con la mortadella da distribuire a tutti i calciatori. Era completamente innamorato dei suoi sei nipotini tra cui c’è anche Cristian con cui aveva un rapporto speciale. Enzo, infatti, da quando il figlio Francesco aveva dato l’addio al calcio il 28 maggio del 2017, non ha più messo piede allo stadio Olimpico, ma non si perdeva una partita del nipote. Nei ritiri in alta montagna della Roma, lo “sceriffo” (così era soprannominato da tutti) era sempre presente e guardava gli allenamenti assieme ai tifosi senza chiedere trattamenti privilegiati. Oltre a Francesco, lascia anche il figlio Riccardo, la moglie Fiorella e sei nipotini.