Domenico e Maria erano soli in auto: in un video la corsa verso la fine

Domenico e Maria erano soli in auto: in un video la corsa verso la fine
Domenico e Maria erano soli in auto: in un video la corsa verso la fine
di Camilla Mozzetti
4 Minuti di Lettura
Martedì 18 Giugno 2019, 08:03 - Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 07:31

Nessuno li ha seguiti né era con loro in auto. In quella stradina sterrata, che costeggia la via del Mare tra Pomezia e Torvaianica, ci sono arrivati da soli: lei alla guida della Ford Fiesta, lui seduto al suo fianco. Gli ultimi minuti di vita di Maria Corazza (48 anni) e Domenico Raco (39 anni) sono tutti racchiusi in un video, ora nelle mani degli inquirenti, ripreso da un sistema di sorveglianza di zona che li ritrae mentre passano in macchina e arrivano nel luogo dove poi sono stati ritrovati carbonizzati, venerdì scorso, tra le lamiere ancora fumanti del veicolo. Dalle brevi immagini riprese, non emergerebbero terze figure né altre auto che possano averli seguiti e dunque quegli istanti rappresentano, per i carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati a cui sono affidate le indagini, un elemento fondamentale per risolvere il giallo del litorale romano. Il caso prende una precisa strada: quella dell'omicidio-suicidio escludendo, al momento, la pista del delitto passionale o per vendetta. Si dovrà comunque attendere l'autopsia sui due cadaveri per aver certezza che il calabrese così era chiamato il 39enne originario di Molochio, un paesino di 3 mila anime nel cuore dell'Aspromonte , abbia ucciso e poi bruciato la Corazza gettandosi infine tra le fiamme per farla finita.

La Procura di Velletri prende tempo: l'autopsia prevista per ieri è slittata a sabato. È necessario trovare gli specialisti migliori a cui affidare gli esami che saranno complessi, considerato lo stato in cui versano i corpi, e scrupolosi. Tra le analisi da compiere sul corpo della donna, ci saranno quelle volte ad accertare se fosse incinta per cercare di capire se questo possa aver indotto l'uomo che era con lei ad ucciderla prima e poi a bruciarla. Se gli esami dovessero confermare lo stato interessante non riconducibile a Raco, si aprirebbe almeno un'altra ipotesi per il movente: la donna si stava riconciliando con il compagno e con una gravidanza in atto avrebbe voluto troncare con il calabrese ogni rapporto e lui avrebbe perso la testa. Dopo lo choc iniziale, che ha piegato la vita dei familiari delle vittime, emergono dettagli che vanno sostanzialmente ad accertare una relazione tra Maria e Domenico. Da quanto tempo durava? Difficile stabilirlo.

QUELLE SCOMODE DOMANDE
In molti si erano accorti di un particolare legame tra i due che covava nel silenzio mentre il gruppo di amici di cui facevano parte e che comprendeva anche le sorelle e il compagno di Maria iniziava a porsi quelle domande scomode: perché Domenico le riserva tutte quelle attenzioni? È soltanto perché, per indole, gli piaceva piacere alle donne? Ostinarsi a trovare una risposta avrebbe mandato in frantumi un equilibrio preciso, perché Domenico non era un estraneo, un uomo che nessuno conosceva e che aveva potenzialmente sedotto la donna, era l'amico di tutti. Quello che il compagno di lei chiamava il capo, quello che si prodigava per aiutare gli altri tra commissioni e semplici servizi. Quello che rallegrava i sabato sera a suon di battute, suscitando ilarità e in molti anche ammirazione. Dagli amici certe azioni non si aspettano. E non si accettano. Dunque, determinate domande, è meglio non porsele. Eppure a distanza di tre giorni dal ritrovamento dei corpi qualcuno ha iniziato a parlare di fronte agli inquirenti lasciando intendere che tra i due c'era del tenero. Manca però ancora un altro tassello: in che modo l'uomo si sarebbe procurato la benzina per dar fuoco al veicolo? Raco sul cui passato i carabinieri stanno scrupolosamente portando avanti le indagini per escludere qualsiasi collegamento con gli ambienti della malavita di Torvaianica venerdì mattina era uscito di casa intorno alle 5 per accompagnare a lavoro un amico, che gli aveva chiesto di portare poi la sua auto dal meccanico per una riparazione. Prima di farsi passare a prendere da Maria è questa la tesi investigativa l'uomo, che avrebbe confidato almeno a un amico istinti suicidi, si sarebbe fermato a un distributore di benzina, riempiendo una tanica. L'avrebbe portata sul posto, nascondendola forse tra le sterpaglie, e sarebbe andato poi dal meccanico in attesa della donna. Per accertare questa ricostruzione i militari dell'Arma hanno acquisito le immagini dei sistemi di sorveglianza di diversi distributori che da Torvaianica in direzione di Pomezia si rincorrono sulla via del Mare.

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