Terza dose vaccino, in Italia per partire a ottobre con i fragili: «Ma prima 80% popolazione coperta»

Terza dose vaccino, in Italia per partire a ottobre con i fragili: «Ma prima 80% popolazione coperta»
Terza dose vaccino, in Italia per partire a ottobre con i fragili: «Ma prima 80% popolazione coperta»
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Venerdì 20 Agosto 2021, 15:52 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 09:09

ROMA Ormai si dà per scontata e la campagna potrebbe partire già ad ottobre. Stiamo parlando della terza dose che è già realtà in alcuni Paesi, come Israele, che hanno cominciato prima di noi le inoculazioni. Si inizierà con i soggetti fragili per aumentare le difese immunitarie, ma ci sono anche coloro che si sono vaccinati nei primi mesi del 2021 la cui protezione fornita dal vaccino potrebbe essersi assottigliata dopo otto mesi. Il Cts ritiene probabile la necessità del terzo richiamo in autunno anche se, prima di una decisione, attende di avere ulteriori dati e che si raggiunga quell’80% di popolazione vaccinata. È molto probabile che verrà usato per tutti il vaccino con RNA messaggero. Quindi Pfizer e Moderna sono i vaccini attualmente disponibili.

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Terza dose vaccino, in Italia per partire a ottobre

Come si diceva, in Israele hanno già cominciata a inoculare la terza dose e anche l’amministrazione americana ha annunciato di voler sottoporre al terzo richiamo chi ha più di sedici anni. Già in questa direzione hanno deciso di muoversi Francia e Germania. La terza puntura avverrà in questi Paesi dopo otto mesi dalla prima vaccinazione completa e riguarderà non solo i soggetti fragili ma tutta la popolazione. L’obiettivo è tenere alte le difese da possibili nuove varianti che in autunno potrebbero manifestarsi più forti della variante Delta.

 

Negli Stati Uniti

La Food and Drug Administration statunitense ha annunciato il via libera alla terza dose di vaccino anche se per ora è stata riservata alle persone che hanno un sistema immunitario debole, per proteggerle dalla variante Delta.

La decisione riguarda chi ha subito un trapianto o i malati oncologici, ma Anthony Fauci, direttore dell'Istituto per le malattie infettive americane, ha già spiegato di ritenere probabile che nei prossimi mesi ci sarà bisogno di un richiamo per tutti e non solo per i ‘fragili’.

I dati sulla sperimentazione

Nel frattempo Pfizer e BioNTech hanno annunciato di aver presentato all'agenzia statunitense Food and Drug Administration (Fda) i dati della sperimentazione a supporto della valutazione della terza dose di vaccino Covid per una futura autorizzazione di questo richiamo in persone dai 16 anni in su. I dati in questione - di fase 1 - saranno "presentati anche all'Agenzia europea del farmaco Ema e ad altri enti regolatori nelle prossime settimane", annunciano le due aziende che hanno avviato un programma di sperimentazione clinica di fase 1/2/3 che valuta la sicurezza, la tollerabilità e l'immunogenicità di una terza dose del vaccino Covid nei partecipanti adulti statunitensi arruolati nel trial di fase 1 relativo al ciclo a due dosi. I partecipanti hanno ricevuto una dose booster di 30 microgrammi del loro vaccino (BNT162b2), 8-9 mesi dopo aver ricevuto la seconda dose.

Le indicazioni dell'Oms

Nel frattempo l’Oms, più che una terza dose, chiede di spingere per allargare le vaccinazioni ai Paesi che non sono coperti. «Ci opponiamo fermamente alla terza dose per tutti gli adulti nei paesi ricchi, perché non aiuterà a rallentare la pandemia - sostiene l’esperta dell’Oms Soumaya Swaminathan - togliendo dosi alle persone non vaccinate i booster favoriranno l’emergere di nuove varianti». 

L'intervento di Sileri

«La terza dose di vaccino anti-Covid andrà fatta. Dovremmo iniziare da ottobre, partendo dalle persone più fragili, coloro in cui ci si aspetta una minore risposta immunitaria dopo il vaccino, come i pazienti oncologici in chemioterapia, le persone che hanno subito un trapiantato, ecc.», ha detto all'Adnkronos Salute il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. «Altri Paesi stanno procedendo in questa direzionale, come il Regno Unito e gli Usa. Stiamo aspettando una risposta dagli enti regolatori, ma le evidenze scientifiche indicano che un terzo richiamo andrà fatto in alcune categorie», ha concluso.

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