Germania, capodanno di paura a Monaco: «Erano pronti 7 kamikaze Isis»

Germania, capodanno di paura a Monaco: «Erano pronti 7 kamikaze Isis»
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Venerdì 1 Gennaio 2016, 19:40
La paura di attentati terroristici che ha segnato il Capodanno in tutta Europa ha avuto il suo momento più drammatico a Monaco di Baviera dove, poco prima della mezzanotte, la polizia ha fatto scattare l'emergenza, prendendo «molto sul serio» l'avviso dei servizi segreti francesi e americani su un imminente attacco suicida di un gruppo legato all'Isis.

In pochi minuti, mentre tutt'attorno già scoppiavano i primi fuochi d'artificio per la festa, squadre speciali della polizia hanno evacuato la stazione centrale (la Hauptbahnhof) e quella del quartiere occidentale di Pasing, indicate come probabili obiettivi dell'azione kamikaze.

Attraverso i servizi di informazione online l'ufficio stampa diramava avvisi ai cittadini ad evitare luoghi affollati: una continua raffica di messaggi, in tedesco e nelle lingue delle comunità residenti in città, fra cui l'italiano, che ha consentito di gestire senza panico le fasi più calde dell'emergenza. Dai distretti a sud di Monaco venivano nel frattempo fatti affluire uomini di rinforzo: la caccia a sospetti terroristi, che si è poi protratta per tutta la notte, ha impegnato 550 poliziotti.

Come hanno spiegato in mattinata il capo della polizia di Monaco Humbertus Andrae e il ministro dell'Interno della Baviera Joachim Herrmann, si era sulle tracce di 5 o 7 iracheni legati all'Isis, le cui generalità erano state fornite dai servizi francesi e americani ai funzionari bavaresi assieme alle informazioni precise sulle modalità e i luoghi degli attentati.

I kamikaze, i cui nomi erano sconosciuti all'intelligence tedesca, avrebbero dovuto farsi saltare in aria a coppie all'interno delle due stazioni. Ma le ricerche non hanno prodotto alcun arresto, né sono state trovate prove che potessero confermare l'imminenza dell'attentato. Nessuno però a Monaco parla di «falso allarme». Andrae ha detto in conferenza stampa che non è ancora possibile dire se i sospetti terroristi siano mai stati a Monaco, o se si trovino da qualche altra parte in Germania. Ma ha ribadito che «l'informazione era giunta pochissimo tempo prima della mezzanotte e non si poteva agire diversamente». Ed Herrmann dal canto suo ha rincarato:
«L'informazione indicava concretamente un'azione per mezzanotte».

L'emergenza si è poi gradualmente allentata con il passare delle ore: alle 4 del mattino sono state riaperte le due stazioni, e poco prima delle 13 Herrmann ha annunciato il cessato allarme.

Monaco ha rivissuto la stessa concitazione del 17 novembre di Hannover quando, un'ora prima del fischio d'inizio, venne annullata l'amichevole di calcio Germania-Olanda e l'intera città venne messa a soqquadro alla ricerca di potenziali attentatori. Anche in quel caso la polizia non trovò nulla.

«La situazione in Europa e in Germania resta seria anche con il nuovo anno», ha detto il ministro federale dell'Interno Thomas de Maizière, difendendo la decisione e il comportamento della polizia di Monaco, «e i servizi di sicurezza mettono ancora in guardia su alto rischio di attentati del terrorismo internazionale». Poche ore prima di lui, il presidente francese Francois Hollande aveva incentrato il suo discorso di capodanno sull'attualità della minaccia terroristica: «C'è ancora, è altissima, spesso sventiamo attacchi».

La paura di un attentato proprio durante i festeggiamenti del nuovo anno ha d'altronde attraversato tutte le capitali europee. A Bruxelles, in particolare, l'allerta è stata altissima fin dai giorni precedenti, tanto che il sindaco Yvan Mayeur ha preferito annullare preventivamente fuochi d'artificio e celebrazioni di piazza dopo le indicazioni di possibili attentati sulla Grand Place.

La polizia belga ha effettuato proprio il 31 dicembre sei fermi, tre dei quali trattenuti in custodia per tutta la notte, e ha arrestato nell'ambito di una serie di perquisizioni ancora nel quartiere di Molenbeek la decima persona legata agli attacchi di Parigi del 13 novembre: si tratta di Ayoub Bazarouj, un belga di 22 anni, secondo 'Le Soir' vicino a Salah Abdeslam, tuttora il ricercato numero uno in quanto ritenuto uno dei cervelli degli attacchi parigini.

Paura anche in America, dove i vertici dell'Fbi hanno annunciato di aver sventato un possibile attacco in un ristorante a nord di New York. A voler colpire a colpi di machete le persone che festeggiavano la fine dell'anno un uomo che avrebbe agito in nome dello Stato Islamico, e che avrebbe ricevuto istruzioni da parte di almeno un militante dell'Isis all'estero. Il nome del sospetto attentatore è Emanuel Lutchman, 25 anni, di Rochester, nello Stato di New York.