Superbonus 110, ultime notizie unifamiliari e condomini: salvi i lavori autorizzati per chi ha la Cila

Detrazioni al 90% e per le villette, tetto a 60mila euro per le famiglie più numerose

Superbonus 110, ultime notizie unifamiliari e condomini: salvi i lavori autorizzati per chi ha la Cila
Superbonus 110, ultime notizie unifamiliari e condomini: salvi i lavori autorizzati per chi ha la Cila
di Andrea Bassi
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Sabato 12 Novembre 2022, 19:06 - Ultimo aggiornamento: 19:07

Superbonus 110, ultime notizie. Chi avrà depositato una Cila, la certificazione di inizio lavori asseverata alla data di pubblicazione del decreto, potrà ancora contare sulla detrazione piena del 110 per cento per i lavori condominiali anche il prossimo anno. Per il superbonus, il decreto Aiuti-quater, contiene una clausola di salvaguardia, ma Forza Italia chiede di più, almeno un altro mese, estendendo di fatto il 110% a tutti i lavori autorizzati entro fine anno. È stato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, a spiegare ieri durante la conferenza stampa di presentazione delle misure, che il taglio dell'agevolazione «non sarà retroattivo». Ma le rassicurazioni, come detto, non sembrano bastare a tutti all'interno della maggioranza. Forza Italia ha annunciato che presenterà un emendamento per rafforzare le tutele per chi ha già deliberato i lavori ma non li ha ancora avviati.

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Superbonus 110%, cosa cambia

L'intenzione è di «spostare la data di scadenza delle agevolazioni almeno di un mese per chi ha già deliberato in assemblea di condominio e ha già stipulato contratti», hanno annunciato in una nota i capigruppo del partito, Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo. Lo scopo dell'emendamento, hanno spiegato, è «garantire un tempo di transizione adeguato». Una posizione che trova sponde anche in Fratelli d'Italia. «Non si possono cambiare le carte in tavola» a partita in corso e inoltre servono risposte sulla questione della «cessione dei crediti», ha detto Andrea De Bertoldi, deputato di Fratelli d'Italia e firmatario di un disegno di legge nella scorsa legislatura insieme all'attuale ministro Adolfo Urso per facilitare la circolazione dei crediti fiscali.

Ma che il superbonus, almeno come è stato conosciuto finora, sia arrivato al capolinea, lo ha ribadito il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. «Segnalo a chi ha fatto la campagna elettorale dicendo che con questo strumento si poteva gratuitamente ristrutturare casa», ha detto il premier, «che questo gratuitamente pesa sulle casse dello Stato per circa 60 miliardi di euro», con «un buco di circa 38 miliardi. È un concetto di gratuità», ha aggiunto Meloni, «un po' bizzarro».

 

STRADA SEGNATA

La strada, insomma, è segnata. Il bonus scenderà dal 110% al 90%. Per le villette ci saranno tre mesi in più per finire i lavori con il 110%, fino a marzo del prossimo anno. Ma per tutti i nuovi cantieri lo sconto fiscale scenderà al 90%. Non solo. Per le case unifamiliari, potrà essere ottenuto soltanto da chi ha un reddito massimo da 15 mila a 60 mila euro, a seconda della composizione del nucleo familiare.I 60 mila euro saranno possibili solo per i nuclei con tre o più familiari a carico. Nel decreto, almeno per adesso, non c'è traccia però di un intervento per sbloccare i 6 miliardi di crediti fermi nei cassetti fiscali di 30 mila imprese del settore costruzioni e che rischiano di mettere in ginocchio l'intero settore.

Giorgetti ha promesso che anche su questo punto il governo interverrà. «Rispetto allo stock esistente», ha spiegato il ministro dell'Economia, «cercheremo e stiamo definendo una possibile soluzione, una via d'uscita. Però voglio ribadire», ha detto ancora Giorgetti, «che la cessione e la cedibilità del credito è una possibilità, non un diritto». Il governo, ha spiegato il ministro, non ha mai inteso creare una moneta fiscale e non lo ha fatto. Ma quali soluzioni sono sul tappeto per risolvere il problema dei crediti congelati nei cassetti fiscali? Il problema di fondo è che le banche e le Poste, hanno esaurito lo spazio fiscale a disposizione per effettuare gli sconti. Inoltre, le recenti sentenze della Corte di Cassazione che hanno confermato i sequestri preventivi della magistratura sui crediti nei bilanci degli istituti derivanti da truffe, hanno complicato ulteriormente il quadro.

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IL PASSAGGIO

In che modo si potranno sbloccare i crediti? Una delle ipotesi è quella di allungare i tempi della detrazione da 5 a 7 anni, in modo da liberare spazio nei bilanci delle banche. L'altra via è quella di semplificare ulteriormente la quarta cessione, quella delle banche verso le imprese clienti, limitando ulteriormente la responsabilità penale degli acquirenti in buona fede dei crediti. Per compiere questo passo, però, sarebbe necessario cambiare le norme sulle compensazioni indebite previste dal decreto legislativo 74 del 2000. Una misura che il governo starebbe valutando. Anche l'Ance è tornata a far sentire la sua voce. «Siamo consapevoli della necessità del governo di tenere sotto controllo la spesa», ha detto la presidente Federica Brancaccio, «ma cambiare le regole del superbonus in 15 giorni significa penalizzare soprattutto i condomini che sono partiti per ultimi».

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