Stupro studentesse Firenze, un carabiniere inchioda l'altro: «La ragazza diceva no»

Stupro studentesse Firenze, un carabiniere inchioda l'altro: «La ragazza diceva no»
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Martedì 15 Gennaio 2019, 19:36 - Ultimo aggiornamento: 20:57

«Rapporto sessuale con violenza, senza il consenso, approfittando di una situazione psicofisica di inferiorità ma soprattutto a fronte del dissenso ben espresso dalla ragazza» americana ubriaca. Così il giudice Fabio Frangini condanna a 4 anni e 8 mesi l'appuntato Marco Camuffo, uno dei due carabinieri imputati per aver abusato il 7 settembre 2017 a Firenze di due ragazze Usa. Il gup scrive che il collega Pietro Costa «fa dichiarazioni che inchiodano Camuffo dicendo di aver sentito i 'no.. nò, 'no.. cosa faì» della ragazza.

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Dichiarazioni, scrive il giudice Frangini nelle motivazioni, che «inchiodano Camuffo alle sue responsabilità». «Poter affermare che Camuffo non avesse percepito il diniego della ragazza, sentito dal suo collega 'indaffaratò con l'altra, appare veramente arduo», chiosa in sentenza il giudice che aggiunge: «Il rapporto sessuale c'è stato ed è stato 'contrò la volontà della donna». I due carabinieri sono stati imputati di aver violentato, in due distinti rapporti, due studentesse americane incontrate in una discoteca di Firenze mentre erano in servizio di pattuglia dopo averle riaccompagnate nella casa dove alloggiavano e dove nel vano scale le violentarono.



L'11 ottobre 2018 in abbreviato c'è stato il processo a Camuffo per violenza sessuale su una ragazza, 23enne, mentre per il carabiniere scelto Pietro Costa invece ci sarà un processo con rito ordinario, per la violenza sessuale sull'amica, che inizierà il 10 maggio a Firenze. Nelle motivazioni sul processo dove è stato condannato Camuffo il giudice Fabio Frangini scrive anche che i due carabinieri avevano consapevolezza, perché era evidente, che le due ragazze «avevano bevuto alcolici e anche parecchio» e che, mentre la ragazza violentata da Camuffo fornisce un «racconto della violenza sessuale coerente e pieno di pathos, non contradditorio, sempre uguale nelle varie dichiarazioni rese, per nulla enfatizzato», l'appuntato Camuffo dà «una sua versione dei fatti assolutamente risibile, non logica, descrivendo una scena sessuale ridanciana se non fosse di assoluta drammaticità».

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