Gli Stati Uniti puntano sul farmaco che cura l'Ebola: sì all'uso del Remdesivir. Due le sperimentazioni in Italia

Gli Stati Uniti puntano sul farmaco che cura l'Ebola: sì all'uso del Remdesivir. Due le sperimentazioni in Italia
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Giovedì 30 Aprile 2020, 11:02

La Food and Drugs Administration americana è pronta ad autorizzare in emergenza l'uso del farmaco sperimentale Remdesivir per trattare i pazienti affetti da coronavirus. L'antivirale prodotto dalla società americana Gilead Science è stato testato su un gruppo di persone contagiate dal Covid-19 e ha dato buoni risultati, accelerando del 31% i tempi di guarigione, spiega l'Istituto della sanità americana.

Il farmaco contro la gotta sperimentato sui malati di coronavirus: il sì dell'Aifa

L'uso del Remdesivir, del resto, era già stato autorizza dall'Aifa e dall'Iss italiani in due diverse sperimentazioni nella prima metà di marzo. In Italia sono nove i farmaci utilizzati in via sperimentale per frenare l'avanzata del coronavirus e disinnescarne gli effetti. 

Le sperimentazioni già autorizzate sono (fonte, ministero della Salute, ndr):

11/04/2020 - COLVID-19 – Studio randomizzato sull’utilizzo di colchicina
09/04/2020 - SOLIDARITY – Studio randomizzato OMS
08/04/2020 - Hydro-Stop - somministrazione precoce di idrossiclorochina
30/03/2020 - Tocilizumab 2020-001154-22 (tocilizumab) 
 27/03/2020 - RCT-TCZ-COVID-19 (tocilizumab) 
 26/03/2020 - Sarilumab COVID-19 (sarilumab) 
 25/03/2020 - Sobi.IMMUNO-101 (emapalumab/ anakinra) 
22/03/2020 - TOCIVID-19 (tocilizumab) - Istituto Nazionale Tumori, IRCSS, Fondazione G. Pascale di Napoli
11/03/2020 - GS-US-540-5773 (remdesivir) 
11/03/2020 - GS-US-540-5774 (remdesivir) 

Mai come ora lo sforzo del mondo scientifico è rivolto alla ricerca di una cura per questo virus che tante vittime ha mietuto nel mondo e che tanti problemi ha dato ai sistemi sanitari, in particolare quelli più fragili e meno strutturati. L'Italia, che - dopo la Cina - è stata chiamata a misurarsi con la pandemia, sta facendo la sua parte mettendo in campo le sue energie migliori. Non solo nella ricerca di una cura, ma anche in quella per un vaccino efficace e universalmente disponibile, al quale - per esempio - ha lavorato il pugliese, professore a Pittsburgh, Andrea Gambotto.

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