Roma, sparatoria alla riunione di condominio: Silvio Paganini, l'eroe che l'ha bloccato,
Fabiana De Angelis in pericolo di vita: come stanno i feriti

Tre donne sono morte sul colpo nella mattanza che si è consumata ieri mattina alle 9.30 nel gazebo di un bar (Al posto giusto) preso a noleggio di via Monte Giberto a Fidene

Roma, sparatoria alla riunione di condominio: Silvio Paganini, l'eroe che l'ha bloccato, Fabiana De Angelis in pericolo di vita: come stanno i feriti
di Camilla Mozzetti
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Lunedì 12 Dicembre 2022, 15:55 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 03:49

Avrebbe continuato a sparare ancora il killer, Claudio Campiti ex assicuratore di 57 anni, se non si fosse bloccata l’arma e non fosse stato bloccato a terra e disarmato dai superstiti. Tre donne sono morte sul colpo nella mattanza che si è consumata ieri mattina alle 9.30 nel gazebo di un bar (Al posto giusto) preso a noleggio di via Monte Giberto a Fidene, periferia a Nord della Capitale. Altre tre persone lottano per la vita.

Come stanno i feriti

La più grave sarebbe Fabiana De Angelis, ricoverata in rianimazione al S. Andrea per cui la situazione è ancora molto complessa. Bruna Martelli, che si trova invece all'Umberto, sebbene segnalata ancora con prognosi riservata, ha buon decorso clinico che non desterebbe preoccupazioni.  Mentre Silvio Paganini, l'uomo che ha disarmato il soggetto prluriomicida, è ricoverato solo sotto osservazione e tra qualche giorno potrebbe essere dimesso.

«Sono venuto a trovare il signor Paganini. Sta bene, poi diranno i medici ma probabilmente verrà dimesso nelle prossime ore. Grazie al suo gesto si è evitato un bilancio che sarebbe stato ancor più nefasto. Per cui sono a ringraziare il signor Paganini per quel che ha fatto: ha avuto coraggio, è stato molto lucido, una persona molto determinata ed ha aiutato a ridurre l'impatto». Lo ha l'assessore alla sanità del Lazio e candidato del Pd alle regionali ,Alessio D'Amato, dopo aver visitato al policlinico Gemelli una delle persone ferite ieri, colui che ha bloccato l'uomo che ha sparato. «La signora ricoverata all'ospedale Sant'Andrea è in rianimazione.

La situazione è grave», ha sottolineato D'Amato. Mentre «la signora ricoverata al Policlinico sta bene, è lucida, vigile, orientata, e molto probabilmente anche lei sarà dimessa e avrà un sostegno psicologico». Quanto al signore ricoverato al Pertini con un malore, «è stato dimesso ieri sera» ha detto D'Amato. 

Una pioggia di proiettili, sangue e grida quella che si è consumata ieri mattina nel gazebo del bar "Al posto giusto" dove si era appena aperta la riunione di approvazione del bilancio di fine anno del consorzio Valleverde, un comprensorio di case vacanza in provincia di Rieti, sul lago del Turano e dove però Campiti viveva tutto l’anno.

Come ha fatto ad uscire dal poligono?

I carabinieri che indagano sulla sparatoria di ieri a Roma, effettueranno una serie di acquisizione nel poligono di tiro di Tor di Quinto dove ieri mattina l'uomo ha portato via la pistola usata per la strage. Gli uomini dell'Arma, coordinata dalla Procura di Roma, prenderanno la documentazione, i verbali di ingresso e uscita di ieri e analizzeranno le telecamere presenti all'interno della struttura, attualmente sotto sequestro preventivo. Obiettivo di chi indaga è capire come abbia fatto l'uomo ad uscire con la semiautomatica dal poligono e se ci siano state delle «falle» nel sistema di sorveglianza.

Al momento non risultano indagate altre persone oltre il 57enne. In base a quanto emerge Campiti frequentava da tempo il poligono ed era un esperto tiratore. Ieri mattina, dopo avere avuto la Glock e le munizioni, non avrebbe però raggiunto l'aria di tiro ma sarebbe uscito e raggiunto Fidene in auto, teatro della sparatoria. Nei suoi confronti l'accusa è di triplice omicidio e tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi oltre al porto abusivo di armi. Non è escluso che per lui possa scattare anche l'accusa di appropriazione indebita per aver portato via l'arma.

Il movente

Ad armare la mano dell’assassino sarebbero stati gli anni di minacce e di accuse reciproche con gli altri consorziati di Vallaverde. Ieri mattina Campiti è andato al poligono di Tor di Quinto dove era socio. Una volta noleggiata l’arma e due caricatori, è uscito senza destare alcun sospetto. Invece ha puntato la macchina, una Ford Ka, verso il bar di Fidene dove alle 9.30 era fissata la riunione annuale.

Arrivato al gazebo, si è chiuso la porta alle spalle, ha estratto la pistola dalla giacca e ha iniziato a sparare come un cecchino contro i suoi vicini. Meno di dieci colpi esplosi e un altro caricatore in tasca, oltre a 170 proiettili che gli sono stati trovati negli abiti: ma l’arma si inceppa.

Il bilancio della tragedia è tuttavia pesantissimo: sono morte sul colpo le contabili Sabina Sperandio, 71 anni, Elisabetta Silenzi, di 55 anni, Nicoletta Golisano, di 50 anni. 

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