Smart working, il 30 giugno lo stop: cosa succede dopo? Proroga allo studio del governo, ecco per chi

Lo smart working vale fino alla fine del mese prossimo nel settore pubblico e privato per i lavoratori fragili, particolarmente in difficoltà se dovessero essere contagiati dal Covid-19

Una donna al lavoro da casa grazie allo smart working
Una donna al lavoro da casa grazie allo smart working
di Giacomo Andreoli
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 24 Maggio 2023, 09:29

Il prossimo 30 giugno scadrà la proroga dello smart working, con il rischio che il lavoro agile non torni più in maniera generalizzata nei prossimi mesi. Lo smart working vale fino alla fine del mese prossimo nel settore pubblico e privato per i lavoratori fragili, particolarmente in difficoltà se dovessero essere contagiati dal Covid-19. Vale solo nelle aziende private, invece, il lavoro agile per i genitori di figli fino a 14 anni. Ma cosa succederà, quindi, a partire dal 1° luglio?

 

Cos'è lo smart working

Lo smart working è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro e caratterizzata dall'assenza di vincoli orari o di spazio, con un'organizzazione del lavoro per cicli e obiettivi.

La definizione di smart working, contenuta nella legge n. 81 del 2017, pone l'accento sulla flessibilità organizzativa, sulla volontarietà delle parti che sottoscrivono l'accordo individuale e sull'utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto (come ad esempio: pc portatili, tablet e smartphone).

Ai lavoratori agili viene garantita la parità di trattamento - economico e normativo - rispetto ai loro colleghi che eseguono la prestazione con modalità ordinarie. È, quindi, prevista la loro tutela in caso di infortuni e malattie professionali, secondo le modalità illustrate dall'Inail nella circolare n. 48/2017.

Lavoro agile, per chi vale e fino a quando

Negli ultimi mesi lo smart working ha subito diverse proroghe, fino all'ultimo decreto Milleproroghe, che ha previsto come data finale proprio il 30 giugno 2023. Per quanto riguarda i genitori con figli che hanno meno di 14 anni, si ha diritto al lavoro agile solo se l’altro genitore non è beneficiario deI vari strumenti di sostegno al reddito e se non c'è un genitore non lavoratore.

Che succede dopo il 30 giugno?

Se da qui al 30 giugno non ci fossero ulteriori interventi legislativi per prorogare la possibilità di ricorrere al lavoro agile, tutte le categorie beneficiarie dovrebbero tornare in via generale al lavoro in presenza. O meglio, il ricorso allo smart working verrebbe regolato esclusivamente dagli accordi individuali tra azienda (o amministrazione pubblica) e lavoratori, secondo quanto previsto dalla legge 81/2017 e dal Protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile.

La decisione del governo

Al momento sono in corso delle valutazioni da parte del governo e in particolare del ministero del Lavoro per decidere se prorogare o meno lo smart working per fragili e genitori con figli under-14.

La volta scorsa la proroga era scaduta a fine 2022 ed è stata poi rinnovata solo a febbraio. Per oltre un mese, quindi, i lavoratori non sono stati coperti dalla possibilità di ricorrere in maniera generalizzata al lavoro agile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA