Sinai, Cnn: «Al 99% aereo abbattuto da una bomba». Ma l'Egitto smentisce

Sinai, Cnn: «Al 99% aereo abbattuto da una bomba». Ma l'Egitto smentisce
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Sabato 21 Novembre 2015, 09:28 - Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 18:31
Il leader di un gruppo affiliato all'Isis nel Sinai, l'egiziano Abu Osama al-Masri, è la presunta mente dell'attentato che la settimana scorsa ha provocato l'esplosione dell'aereo russo sui cieli del Sinai: lo scrive il Sunday Times citando funzionari dell'intelligence. Al-Masri era già considerata «una persona di interesse» da Londra.







Gli investigatori egiziani «sono sicuri al 90%» che il rumore che si sente nell'ultimo secondo di registrazione nella scatola nera sia l'esplosione di una bomba: lo ha detto un membro del team all'agenzia Reuters che lo riferisce sul suo sito. La fonte, che ha voluto conservare l'anonimato, ha detto alla Reuters in esclusiva, che «le indicazioni e le analisi fino ad ora sulla scatola nera indicano che è stata una bomba» . «Siamo sicuri al 90% che è stata una bomba». Ad una domanda sul restante 10%, ha risposto di non poterne parlare al momento.



Inoltre, secondo fonti ufficiali americane interpellate dalla Cnn, gli Stati Uniti sono convinti al 99,9% che ad abbattere l'aereo sia stata una bomba.



Il ministero dell'Aviazione civile egiziana ha però smentito: «Non rispondiamo a fonti anonime che danno notizie non vere ai media. Si indichi il nome della fonte. L'informazione è falsa. La Commissione di inchiesta sullo schianto dell'aereo russo non presterà attenzione alle notizie circolate dalle agenzie di stampa occidentale che cercano di nuocere all'Egitto», ha detto Mohamed Rahma, dell'ufficio stampa del ministero dell'Aviazione civile egiziano. «Gli investigatori internazionali che partecipano all'inchiesta hanno firmato l'ultimo comunicato ieri che non ha confermato un'esplosione a bordo dell'aereo», ha aggiunto Rahma definendosi profondamente dispiaciuto. «Sfortunatamente ci troviamo a combattere una guerra mediatica ed una guerra dei servizi che mira a sfruttare lo schianto dell'aereo per colpire l'economia egiziana e il turismo, ma questa guerra non impedirà di lavorare per arrivare alla verità su quello che è realmente accaduto all'aereo. La Commissione prosegue il suo lavoro in modo trasparente e non è sotto la tutela di alcuna persona, nè dell'Egitto o di altre persone che possano imporre un loro orientamento».



«Quello che alcuni media hanno scritto sul rumore registrato dalle scatole nere dell'aereo è stato rivelato da una fonte dell'inchiesta che non ha voluto dare il suo nome e noi non rispondiamo a fonti anonime. In incidenti di questo tipo bisogna citare il nome della fonte, è una chiara menzogna. Il comunicato siglato (ieri, ndr) non dice che questo rumore corrisponda ad una esplosione». Il presidente del team egiziano ha poi aggiunto che «la Commissione sta studiano con grande interesse tutti i possibili scenari per determinare la cause dell'incidente e che al momento non è ancora giunta ad una conclusione definitiva». Rahma ha poi invitato i media a «non precipitarsi a delle conclusioni affrettate» e far «fare lavorare la Commissione in serenità».




Intanto l'Isis ha pubblicato un nuovo video in cui celebra l'abbattimento dell'aereo russo: lo scrive il Mail online. Nel video di 7 minuti, intitolato "Soddisfazione delle anime nell'uccisione dei russi", l'Isis afferma che responsabile dell'attacco è il suo gruppo affiliato in Egitto, Wilayat Sinai. Nel video di vari minuti si sente la voce di un jihadista che usando la retorica tipica dell'Isis rivendica l'abbattimento dell'aereo russo per vendicarsi dei raid condotti da Mosca in Siria: «Grazie a dio i soldati del Califfato hanno abbattuto l'aereo russo nella Provincia del Sinai che trasportava 220 crociati russi che sono tutti morti.
La macchina da guerra russa ha cominciato un genocidio contro i sunniti del Levante in Siria. La Russia ha pensato che i jihadisti non si sarebbero vendicati. La Russia è entrata in un tunnel oscuro a causa della sua guerra che ha perso». Nel video compaiono anche alcune persone che si complimentano dell'azione condotta dall'Isis contro l'aereo russo, che inneggiano a «nuove azioni facendo cadere altri aerei per vendicare i nostri fratelli, i nostri figli, i bambini e le nostre donne».




Ieri, ad una settimana dal disastro aereo, l'Egitto ha riconosciuto come possibile l'ipotesi di un'esplosione del velivolo russo anche se - si precisa - restano «aperti tutti gli scenari». Pur non parlando esplicitamente né di bomba né di esplosione, il governo egiziano conferma che «le scatole nere hanno registrato a bordo nell'ultimo secondo un rumore» anomalo, che però «è ancora da analizzare». A confermare che Il Cairo valuta ora più attentamente l'ipotesi di un attentato, anche la notizia dell'apertura di un'indagine su tutto il personale dell'aeroporto di Sharm che è entrato in contatto con l'aereo russo.



Sono rientrati nella notte a Roma dal Mar Rosso con il volo della Blue Panorama i turisti italiani bloccati a Sharm. «La presenza dell'Esercito in aeroporto, dove non c'è assolutamente una situazione di caos, è stata discreta - dice Marino Collaccini, di Roma - ed i controlli, molto accurati, ma per nulla invasivi, a livello psicologico hanno avuto l'effetto di un calmante. Siamo infatti partiti più sereni e tranquilli. In buona sostanza si è trattato di un doppio controllo del bagaglio, con il riconoscimento in pista della valigia prima dell'imbarco nella stiva dell'aereo».



Dello stesso parere anche altri passeggeri. «Ci hanno chiesto di verificare se il nostro bagaglio, sia quello da stiva che quello a mano, era rimasto integro così come l'avevamo preparato prima di raggiungere l'aeroporto - spiega Serenella Zizza, di Civitavecchia, rientrata a Roma con il marito Gianfranco Coppa dopo una vacanza di una settimana a Marsa Alam -. In aggiunta a questo, prima di salire a bordo, ogni passeggero è stato ulteriormente controllato con il metal detector dalla testa ai piedi».



I nostri connazionali non nascondono comunque una certa tensione provata alla notizia del disastro dell'Airbus russo nel Sinai, arrivata proprio mentre si trovavano in vacanza sul Mar Rosso. «Non posso dire che sia stato un brutto soggiorno, ma non l'abbiamo certamente vissuto nel migliore dei modi - afferma Valentina Petrucco, di Roma -. Siamo sempre rimasti in contatto con amici e parenti in Italia, sicuramente più preoccupati di noi». «Ammetto - conclude Patrucco - di essere stata particolarmente agitata al momento della partenza da Sharm, soprattutto per i controlli di sicurezza che, però, non ho trovato così impeccabili. Secondo me dovrebbero essere ancora più scrupolosi».



Ap:
«Poliziotti corrotti all'aeroporto di Sharm». Funzionari della sicurezza dell'aeroporto di Sharm el-Sheikh che hanno chiesto di restare anonimi hanno rivelato all'agenzia stampa Ap episodi di corruzione tra gli agenti di polizia addetti al controllo dei bagagli ai raggi X dello scalo. «Non posso dire quante volte ho scoperto una borsa piena di droga o di armi che (gli agenti) hanno lasciato passare per dieci euro o quant'altro», ha detto uno dei funzionari.



Inoltre, le stesse fonti hanno rivelato all'agenzia che nello scalo spesso si registrano falle nella sicurezza, tra cui il malfunzionamento di uno scanner dei bagagli e controlli poco rigidi sui rifornimenti di cibo e carburante per gli aerei. I funzionari hanno affermato che in passato avevano riferito ai loro superiori del malfunzionamento dello scanner ma che la macchina non era state sostituita. A contestare le falle nella sicurezza, continua l'Ap, il portavoce del ministero dell'Aviazione civile locale, Mohamed Rahma, che ha definito lo scalo di Sharm come «uno degli aeroporti più sicuri al mondo».