Separazioni, le novità: stop all'assegno di mantenimento per i figli

Separazioni, dall'assegno di mantenimento al tempo passato coi figli: a settembre col nuovo ddl potrebbe cambiare tutto
Separazioni, dall'assegno di mantenimento al tempo passato coi figli: a settembre col nuovo ddl potrebbe cambiare tutto
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Mercoledì 22 Agosto 2018, 15:00 - Ultimo aggiornamento: 23 Agosto, 12:50
Tempi paritetici passati con i figli, soppressione dell'assegno di mantenimento e dell'assegnazione della casa, doppia residenza per i figli e non solo: sono tantissime le novità che potrebbero diventare realtà dopo il mese di settembre, quando un nuovo disegno di legge varato dalla maggioranza potrà cambiare il regime delle separazioni come lo abbiamo conosciuto finora.



Il ddl Norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità, che vede come primo firmatario Simone Pillon, senatore della Lega tra i promotori del Family Day, prevede una diversa condivisione dell'affidamento dei figli. Nel testo si legge che il minore «ha il diritto di trascorrere con ciascuno dei genitori tempi paritetici o equipollenti, salvi i casi di impossibilità materiale» e, «salvo diverso accordo tra le parti, deve in ogni caso essere garantita alla prole la permanenza di non meno di dodici giorni al mese, compresi i pernottamenti, presso il padre e presso la madre, salvo comprovato e motivato pericolo di pregiudizio per la salute psico-fisica del figlio». In caso di difficoltà a mantenere queste proporzioni, sono previsti adeguati meccanismi di recupero durante i periodi di vacanza.

«Vogliamo far sì che la separazione abbia il minor impatto possibile sulla vita dei figli. Quando i genitori sono conviventi non c'è uno dei due che è affidatario e l'altro che non lo è, ma entrambi si prendono insieme cura dei figli. Lo stesso paradigma va applicato in materia di separazione e divorzio. L'educazione non si fa via internet, occorre la presenza», spiega il senatore Pillon. Il ddl che porta il suo nome mira a superare l'affido esclusivo dei figli, che in Italia riguarda oltre il 90% dei minori.

Il principio dell'assegnazione della casa verrebbe invece superato così: «Il giudice può stabilire che il minore rimanga a vivere nella casa familiare e decidere quale dei due genitori debba vivere con lui, pagando al proprietario dell'immobile un indennizzo pari al canone di locazione computato sulla base dei correnti prezzi di mercato». Via anche l'assegno di mantenimento: «Non ci sarà più obbligo di versare soldi all'altro genitore, il mantenimento dei figli sarà un onere di entrambi che provvederanno in maniera diretta, come accade nelle coppie conviventi. In caso non ci sia accordo tra i genitori o sia solo parziale, il testo specifica che sarà il giudice a stabilire il piano genitoriale sia per tempi e modalità della presenza presso ogni genitore, sia per il mantenimento diretto sulla base del costo medio dei beni e servizi per i figli, individuato su base locale in ragione del costo medio della vita come calcolato dall'Istat».

Le novità preannunciate dal ddl, ovviamente, saranno oggetto di discussione parlamentare a partire da settembre. Le misure, però, per il momento incontrano il favore di alcuni esperti, come l'avvocato Marco Meliti, presidente nazionale Dpf-Associazione Italiana di Diritto e Psicologia della Famiglia: «Ci sono molti aspetti critici, che andranno valutati con la massima attenzione, ma le intenzioni sono ottime, perché abbiamo delle leggi che sono troppo sbilanciate a favore delle mamme».
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