Scuola allo sbaraglio: a Milano la Azzolina blocca il predecessore Bussetti sulle graduatorie. Problemi anche a Roma

Scuola allo sbaraglio: a Milano la Azzolina blocca il predecessore Bussetti sulle graduatorie. Problemi anche a Roma
di Lorena Loiacono
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Venerdì 11 Settembre 2020, 13:32 - Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 13:29

Sta succedendo di tutto, sulla scuola: a 48 ore dalla prima campanella, scoppia anche la lite sulla convocazione dei precari. Le scuole aspettano ancora di coprire le cattedre rimaste vacanti: molti istituti continuano ad avere problemi nel convocare i supplenti, alle prese con gli errori contenuti nelle Gps (le graduatorie provinciali dei supplenti, digitalizzate dalla ministra Lucia Azzolina).

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A Milano, ad esempio, sono arrivare 112mila domande di iscrizione e quindi un super lavoro per gli uffici, tra questi inserimenti sono circa 3mila quelli su cui il personale ha chiesto rettifiche e aggiustamenti. Gli uffici scolastici di Milano, così come in tutta Italia, sono quindi alle prese con un tour de force da capogiro. 
Nel frattempo però il tempo scorre e a poche ore dalla prima campanella i dirigenti scolastici fremono per avere il maggior numero di cattedre coperte per il primo giorno di scuola: lunedì 14 settembre.
E così ieri, come raccontato da Leggo, il direttore dell'ufficio scolastico provinciale, Marco Bussetti (ex ministro all'istruzione e predecessore dell'attuale ministra, Lucia Azzolina), ha diramato una nota rivolta ai dirigenti scolastici in cui consiglia di chiamare i supplenti dalle graduatorie di istituto, come previsto dall'art. 41 del CCNL, il contratto collettivo nazionale di lavoro, proprio per fare fronte alle necessità e alle urgenze in vista della riapertura delle scuole. 

Tanti presidi hanno quindi iniziato ad utilizzare le vecchie graduatorie: già ieri e questa mattina sono stati contattati numerosi precari. Ma dalla Ufficio regionale scolastico della Lombardia è arrivato il veto: tutto bloccato, bisogna aspettare le Graduatorie provinciali dei supplenti. E quindi la nota di Bussetti è stata ritirata.

Nel frattempo, in attesa delle Gps complete, anche l'Ufficio scolastico regionale del Lazio corre ai ripari consigliando ai dirigenti scolastici, sempre citando l'art. 41 del contratto nazionale, di utilizzare le nuove graduatorie di istituto per coprire i posti rimasti scoperti, fino all'arrivo dell'avente diritto.

Inevitabilmente le chat dei dirigenti in queste ore sono roventi, il tam tam da Milano a Roma è stato immediato: come devono comportarsi le scuole, oggi, per avere le cattedre coperte lunedì visto che ci sono anche molti docenti che aspettano la convocazione annuale prima di accettare il posto dalle graduatorie di istituto fino all'avente diritto, quindi di breve durata?

Da una grana all'altra, scoppia anche il caso termoscanner in Piemonte: per il ministero dell'istruzione la febbre non va misurata a scuola, all'ingresso, ma a casa. L'idea non piace alla Campania, che ha provveduto ad acquistare i termoscanner per gli istituti, e alla Regione Piemonte che ha deciso invece di chiedere l'autocertificazione alle famiglie dell'avvenuta misurazione della temperatura. Senza il documento, la febbre viene misurata a scuola con il termoscanner.

Su questo punto però è intervenuta la ministra Azzolina che, rivendicando la decisione di far verificare la temperatura prima di uscire di casa, ha replicato: “Potremmo impugnare il decreto della Regione Piemonte. Il ministero ha detto che le temperature vanno prese a casa perché non è giusto che studenti contagiati utilizzino i mezzi di trasporto per arrivare a scuola. E non si può a 4 giorni dall'apertura cambiare le regole del gioco. E' una questione di rispetto per le famiglie e per i dirigenti scolastici. Non escludiamo la possibilità di aprire un contenzioso con la Regione Piemonte e impugnare il decreto del presidente Cirio».

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