Salvini a Ghali dopo gli insulti allo stadio: «Mi ha detto assassino e fascista, io non lo conoscevo: preferisco De André»

Il leader della Lega: «L'ho invitato a prendere un caffè, spero si rilassi»

Salvini a Ghali dopo gli insulti: «Mi ha detto assassino e fascista, io non lo conoscevo: preferisco De André»
Salvini a Ghali dopo gli insulti: «Mi ha detto assassino e fascista, io non lo conoscevo: preferisco De André»
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Martedì 9 Novembre 2021, 10:01

Matteo Salvini torna sulla lite con Ghali in tribuna a San Siro durante Milan-Inter. Il leader della Lega ne ha parlato a Quarta Repubblica: «Io non conoscevo il signor Ghali: sarò vecchio ma preferisco De André, De Gregori, Battisti, fatto sta che ieri ero in un momento di tranquillità con mio figlio allo stadio e sono stato assalito da questo Ghali che quando il Milan ha segnato mi ha urlato assassino, fascista. Ho invitato lui e Jake La Furia (che ha difeso il collega, ndr) a bersi un caffè, spero si rilassino. Dopo quello che abbiamo attraversato con il Covid questo è il momento del peace and love, non è il momento di litigare».

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Jake La Furia è con Ghali: «Avrei fatto la stessa cosa»

Il rapper Jake La Furia ha commentato i momenti di tensione allo stadio tra Salvini e Ghali su Radio 105 nella trasmissione di Francesco Facchinetti e Sabrina Scampini «Tralasciando le buone maniere, io avrei fatto la stessa cosa.

Salvini deve andare a rubare. Per quanto mi riguarda io lo avrei insultato e mi spiace non esserci stato. Sono contro qualsiasi cosa Salvini pensi. Ognuno deve ricevere quello che dà. Salvini dice delle cose agghiaccianti a tutto il paese senza preoccuparsi di ferire le persone che sono colpite dalle sue parole. Si dice ‘chi semina vento raccoglie tempesta. Se tu apri la bocca spesso e volentieri per ferire delle categorie, può essere che quelle categorie quando le incontri non se la tengano. Se io fossi Ghali e incontrassi la persona che dice che tutti quelli che vengono dal mio paese sono dei ladri, che tutti quelli che vengono dal mio paese sono degli spacciatori, che tutti quelli che vengono dal mio paese non possono essere italiani, se ne devono tornare a casa, forse non se l'è tenuta».

Salvini-Ghali, cosa è successo

In un video diventato virale sui social si vede il cantante di origine tunisina alzarsi e inveire contro Salvini che si trovava dall'altro lato della tribuna. Ghali era furioso. Tanto che è stato addirittura trattenuto da alcuni spettatori, prima che intervenissero gli steward. E mentre nel video si vede anche l'ex milanista Paolo Maldini, seduto poco più avanti, cercare di calmare gli animi, Salvini, di tutta risposta, davanti alla reazione di Ghali, si limita a mandare bacioni. Ma cosa avrà mandato su tutte le furie Ghali? Di certo non c'entra la fede calcistica: entrambi infatti sono rossoneri. Ma che tra i due non corra buon sangue è cosa nota. Nel 2019 dopo il brano accusa di Ghali, Matteo decise di replicare a queste affermazioni rappate con un tweet condiviso sui social: "Mi insulta ma la sua musica non mi dispiace, è grave?".

La spiegazione

Nel corso della mattinata, la Lega con una nota ha rivelato l'antefatto: «Il leader della Lega era in tribuna con il figlio, e subito dopo il gol del pareggio gli si è avvicinato il rapper in evidente stato di agitazione. Ghali ha urlato una serie di insulti e di accuse farneticanti a proposito dell’immigrazione - cercando di filmarsi col cellulare - ed è stato subito allontanato, tra lo sconcerto degli altri spettatori. La società rossonera si è scusata con Salvini, che sul momento non aveva riconosciuto Ghali né aveva compreso i motivi della sua alterazione».

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